Anche San Gabriele dell’Addolorata festeggia i 100 giorni alla maturità con i giovani d’Abruzzo e non solo
ISOLA DEL GRAN SASSO- “Maturità t’avessi preso prima…” così cantava, in Notte prima degli Esami, quel grande geniaccio – in senso buono però – musicale giallorosso di Antonello Venditti. E per noi che abbiamo già dato la “Maturità” questa canzone – insieme allo studio matto e disperato- ci ricorda proprio tale momento della nostra vita.
Ma c’è un luogo, nel cuore dell’Abruzzo, che è anche esso sinonimo della “Maturità”: sto parlando del Santuario di San Gabriele dell’Addolorata a Isola del Gran Sasso in provincia di Teramo.
In questo luogo di fede e di cultura i giovani abruzzesi e anche marchigiani perché no (siamo pur sempre ecumenici) si si ritrovano per pregare e far festa in occasione dei 100 giorni all’esame di maturità.
Questa tradizione è nata casualmente quando, nel marzo del 1980, un piccolo gruppo di giovani saltò la scuola, esattamente 100 giorni prima del fatidico esame, per recarsi nel Santuario abruzzese.
Un frate passionista, incuriosito dalla presenza di moltissimi giovani chiese il perché di tale visita e molto spontaneamente i giovani risposero che erano lì per pregare San Gabriele (il santo dei giovani, tra l’altro) per la buona riuscita dell’esame di maturità: e da quell’ingenuo dialogo nacque qualcosa di spettacolare.
E proprio dalla giornata di oggi che gli studenti si stanno accorrendo al Santuario per celebrare domani tale ricorrenza che ricordiamo essere un vero e proprio rito di passaggio per ogni ragazzo e ragazza d’Italia e del Mondo.
Ovviamente, oltre alla Santa Messa, il momento topico della giornata è sicuramente la benedizione delle penne che i maturandi utilizzeranno durante i giorni delle prove scritte.
Tale rito, agli occhi moderni, può sembrare banale e dal sapore medievale (citazione che fa perdere spesso il sonno agli storici medievalisti) ma che lega, tra speranza e fede, i giovani abruzzesi a San Gabriele dell’Addolorata.
E che San Gabriele guidi il vostro parlare e il vostro scrivere, l’Italia ha bisogno dei giovani e del loro ottimismo.