Appalto “Comune Nuovo” di Avezzano: la Corte dei Conti d’Abruzzo assolve tutti gli imputati perché il danno non c’è stato

AVEZZANO – Appalto “Comune Nuovo” di Avezzano, dopo la chiusura della vicenda ex incompiuta con l’avvio dei lavori di completamento, in pieno svolgimento, si chiude anche la vicenda giudiziaria nella sua parte più pesante e importante; quella per il presunto danno erariale davanti alla Corte dei Conti d’Abruzzo.

Tutti gli imputati sono stati assolti e con la formula più piena, ovvero perché il presunto danno erariale contestato, non sarebbe mai stato provocato e, quindi, le richieste di risarcimento avanzate dal Comune di Avezzano non avrebbero avuto alcun fondamento.

La Corte dei Conti d’Abruzzo, infatti, oggi ha emesso la sentenza che ha chiuso un procedimento lungo, fra penale, civile e erariale, circa tre lustri, un quindicennio in cui, tra processo, sentenze contraddittorie e vicende burocratiche di ogni tipo, la struttura in questione ha rischiato più volte di restare un monumento alle incompiute delle pubbliche amministrazioni.

Il progetto definitivo del recupero del Comune Nuovo in corso di completamento

Ora, fortunatamente, sullo “scatolone di vetro e cemento” nella zona nord di Avezzano sono in corso le opere di completamento e presto verrà utilizzato dal Comune di Avezzano e non solo, e, fortunatamente si è concluso anche l’ultimo atto di carattere giudiziario che, in qualche modo, fa tornare la serenità anche in chi si era trovato a dover pagare somme enormi, come danni, nonostante la situazione fosse ancora tutta da dipanare, vedi ad esempio l’ex dirigente del Comune di Avezzano, ora in pensione, architetto Massimo De Sanctis.

Una storia da gettarsi tutti alle spalle, innanzitutto la città, ma da non dimenticare da parte di nessuno perché sia di monito per il futuro affinché, nella realizzazione delle opere pubbliche, le amministrazioni possano e sappiano prima di tutto tutelare velocemente l’interesse collettivo e prevenire, non curare, il fenomeno vergognoso delle incompiute e dello sperpero di denaro pubblico.