Arte, restaurato l’altare ligneo di San Rocco a Castel del Monte. Il 25 novembre la cerimonia di riconsegna
CASTEL DEL MONTE – Sarà inaugurato nell’ambito del programma del Piano di Valorizzazione Radici 2023, organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, il restauro dell’altare ligneo seicentesco dedicato a San Rocco e custodito nell’omonima Chiesa di Castel del Monte in provincia dell’Aquila, condotto dalla Soprintendenza.
Sabato 25 novembre alle ore 11 si svolgerà la cerimonia di inaugurazione, alla presenza del Vescovo di Sulmona Valva S.E. Mons. Michele Fusco e del sindaco di Castel Del Monte Matteo Pastorelli.
Saranno presenti alcuni dei funzionari della Soprintendenza che hanno condotto il restauro: il Rup, l’architetto Valerio Piovanello, la restauratrice Maria Fernanda Falcón Martinez, progettista e direttrice del cantiere, e il Direttore Tecnico dell’impresa esecutrice architetto Vincenzo Mammarella. La chiesa di San Rocco fu eretta dai superstiti della grande pestilenza del 1656 in onore del santo, che secondo la tradizione popolare si invoca come protettore dall’epidemia.
L’intervento: trattamento biocida, consolidamento puntuale del legno e di tutti gli strati di finitura, e presentazione estetica, con integrazione di parti mancanti della decorazione, stuccatura, e protettivo finale.
Il dipinto, un’opera in prima tela, ha avuto i bordi foderati e il telaio sostituito; la superficie pittorica è stata pulita e presentata esteticamente attraverso la stuccatura, reintegrazione e applicazione di protettivo.
“Si tratta di un’altra tappa significativa della costante attività di tutela e conservazione del patrimonio culturale di questa regione” ha dichiarato la Soprintendente Abap Cristina Collettini, “un oggetto dall’alto valore devozionale, dimostra ancora una volta la vicinanza del personale del Ministero alle esigenze del territorio. Un restauro complesso che ha comportato scelte difficili, ma che oggi restituisce l’opera nella sua integrità figurativa senza alterarne la storicità e i valori in essa riconosciuti”.