Asl Vasto: Ospedale con 12 contagiati: Infermiera lavora 14 giorni e poi risulta positiva al virus.
Un medico e 3 infermieri asintomatici in isolamento: Taglieri E Smargiassi (M5S) “QUESTA SITUAZIONE E’ INACCETTABILE”
Sono 12 i dipendenti dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto contagiati dal Covid-19. Ed é la Asl Lanciano-Vasto-Chieti a comunicare il numero dei positivi al test del tampone.
Dopo che i consiglieri regionali Pietro Smargiassi e Francesco Taglieri (M5S) hanno divulgato un comunicato in cui parlavano di una serie di contagi nella struttura ospedaliera e chiedevano spiegazioni all’azienda sanitaria, rivolgendosi in particolar modo alla Dirigenza Asl e all’Assessore Verì , spingendolo a prendere immediatamente provvedimenti adeguando i laboratori alla
tutela del personale e quindi implicitamente dei pazienti.
“Le criticità riscontrate a Ortona, Lanciano e Atessa dovrebbero fare
scuola e non essere ignorate, perché solo imparando da quegli errori
sarà possibile evitarli in altre strutture”
Così sostenevano Francesco Taglieri (M5S), e Pietro Smargiassi a seguito di una segnalazione da fonti interne
alla struttura.
A Vasto oltre il 40% dei risultati positivi a Coronavirus sembra essere personale sanitario in servizio. Dei 47 casi accertati,
infatti, ben 19 risulterebbero lavoratori Asl. Tra questi spiccano i
due infermieri del reparto di Urologia, vero e proprio fiore all’occhiello del nosocomio vastese; ma anche un’infermiera del nido e
uno del reparto di rianimazione.
Ultimo caso in ordine di tempo, che
ha palesato la totale inadeguatezza della gestione degli screening, è
relativo ad un’infermiera anestesista che ha eseguito il tampone a
fine marzo ed ha avuto il riscontro di positività al Coronavirus ben
14 giorni dopo.
Lasso di tempo lunghissimo in cui l’infermiera ha svolto con professionalità il suo lavoro in sala operatoria, senza
sapere di essere un vettore del virus proprio in quegli ambienti dove si recano i pazienti più deboli.
La risposta è arrivata nel tardo pomeriggio, quando la Asl ha precisato:
“Nel presidio ospedaliero di via San Camillo de Lellis, sono stati sottoposti a tampone tutti gli operatori e i pazienti dell’Urologia, a seguito della positività riscontrata in un paziente ricoverato per altre patologie. Sono risultati contagiati un medico e due infermieri, tutti asintomatici, e posti in isolamento domiciliare. Sono state eseguite tempestivamente le operazioni di sanificazione e messi in sicurezza i pazienti che, in attesa del risultato del test, continuano a essere curati ognuno per la propria patologia. Non saranno effettuati nuovi ricoveri fino alla conclusione degli accertamenti in corso.
Quanto all’infermiera del blocco operatorio, in assenza di sintomi era stata sottoposta a tampone in quanto ‘contatto’ di una persona risultata positiva: in attesa dell’esito aveva lavorato con le adeguate protezioni. In ogni caso la scelta di sottoporre a test tutti gli operatori ha consentito di far emergere positivi asintomatici che probabilmente non sarebbero mai stati scoperti. In tutto il San Pio sono comunque 12 i dipendenti contagiati”.
“Nessun panico nel nostro ospedale – chiarisce Francesca Tana, medico della direzione di presidio – e nessun focolaio da denunciare. Questo è un luogo nel quale le persone vengono per essere curate e, se sono portatrici, senza saperlo, di Coronavirus, attiviamo percorsi e procedure per prenderle in carico e al tempo stesso proteggere i nostri operatori. Abbiamo a cuore la sicurezza del personale e dei pazienti, i casi di contagio si possono verificare, ma si gestiscono senza gridare al caos, perché non c’è”.