Assemblea pubblica sui medici di base. Cgil e sindacati di categoria: «No alla chiusura dei nuclei di cure primarie»
L’AQUILA – Si è tenuta oggi l’assemblea pubblica in difesa dei Nuclei di Cure Primarie a cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali, candidate e candidati alle prossime elezioni regionali e tante cittadine e tanti cittadini.
L’occasione è stata utile per ribadire, hanno detto chiaramente i sindacati Fimmg, Smi, Snami e Cgil, ancora una volta, che l’atteggiamento della Direzione Strategica della ASL Avezzano Sulmona L’Aquila sta impedendo la sopravvivenza delle associazioni dei medici, compromettendo la continuità del servizio sanitario e, nel contempo, pregiudicando il diritto al lavoro di personale amministrativo ed infermieristico.
«I giovani medici intervenuti hanno posto una questione dirimente: se tali sono le condizioni che si stanno manifestando e ciò accade solo nel nostro territorio provinciale, i medici di medicina generale sceglieranno di lavorare altrove, rivolgendo l’attenzione su altri territori, impoverendo, di conseguenza, ulteriormente il tessuto sociale ed economico della nostra provincia, soprattutto di figure professionali che continuano a mancare.
Infatti, nelle altre Asl della regione Abruzzo sono continui e con cadenza periodica i subentri dei medici in quiescenza, assicurando in questo modo il medesimo livello di assistenza originariamente garantito e migliorando qualitativamente e quantitativamente il servizio prestato ai pazienti. Tutto ciò sta producendo una insopportabile sperequazione tra i territori regionali che ha ricadute sul principio di equità e di diritto di accesso alle cure primarie, ponendo in condizione di fragilità i servizi sanitari dedicati alle cittadine e ai cittadini, aumentando di conseguenza i bisogni sanitari insoddisfatti.
Di tale grave ed inappropriata decisione assunta dalla Direzione Strategica dell’Azienda sanitaria ne era a conoscenza tutta la compagine istituzionale, dalla Regione Abruzzo al Comitato Ristretto dei Sindaci, il cui presidente è il Sindaco del Comune dell’Aquila, avendo, chi ha redatto l’atto di programmazione “Piano Strategico 2023-2025”, inserito tra gli obiettivi: “L’ASL n° 1 condurrà una accurata azione di contenimento dei costi derivanti dalle forme associative specie in tema di sostituzione nel NCP dei medici cessati.”
Non v’è chi non veda la grave discriminazione di trattamento derivante dall’atteggiamento assunto dal Direttore Generale della ASL della nostra provincia rispetto alle altre, mortificando lavoratrici e lavoratori che da anni prestano la loro attività a servizio della comunità, limitando il diritto alle cure ed all’assistenza e pregiudicando il futuro delle giovani e dei giovani medici.
Abbiamo chiesto ai presenti di assumere impegni concreti partendo dalla modifica di tutti gli atti di programmazione che impediscono di fatto la sostituzione dei medici in quiescenza, di garantire la continuità lavorativa di tutto il perimetro occupazionale, valorizzandone il valore professionale e le competenze acquisite, di avviare un tavolo di confronto permanete sulla medicina territoriale e di prossimità, partendo dalle case ed ospedali di comunità – integrazione con le associazioni già esistenti dei medici di medicina generale – sviluppo di un sistema integrato, coerente e funzionale, socio-sanitario e tra gli Ospedali e la medicina territoriale.
Tutte questioni che fino ad oggi sono state ad appannaggio esclusivo di poche e pochi e che hanno limitato la partecipazione alla discussione di tutti i portatori di interesse, producendo i danni che oggi stanno emergendo in tutta la loro drammaticità e che rischiano di compromettere il futuro del sistema sanitario della nostra provincia.
Infine, oggi abbiamo ribadito che il 22 febbraio, allo ore 10, terremo una manifestazione davanti alla direzione generale della Asl, a difesa dei Nuclei di Cure Primarie, continuando la nostra battaglia a garanzia delle lavoratrici dei lavoratori e della continuità assistenziale. Non ci faremo togliere ciò che di diritto è nostro: Lavoro e Salute!». FIMMG – Vito Albano, SMI – Guido Iapadre, SNAMI – Raffaele Giorgi e CGIL – Francesco Marrelli.