Atti del V Convegno di Archeologia “Il Fucino e le aree limitrofe nell’antichità”, presentazione al Teatro dei Marsi
AVEZZANO – Un evento prestigioso e importante si terrà sabato 25 giugno alle ore 11 nella sala del Teatro dei Marsi di Avezzano nel corso del quale verrà presentato dal prof. Cesare Letta il volume degli Atti del V Convegno di Archeologia “Il Fucino e le aree limitrofe nell’antichità” a cura di Laura Saladino.
La pubblicazione è stata possibile grazie al fondamentale sostegno della BCC di Roma, Burgo Group, Centrale Metano Marsica e AEVUS Arc.
La pubblicazione è dedicata all’Avv. Umberto Irti che ha svolto e continua a svolgere, prima da presidente e ora da associato, la sua quarantennale attività a favore del sodalizio Archeoclub Marsica, carica oggi ricoperta dalla prof.ssa Laura Saladino.
Il volume contiene le relazioni tenute dagli studiosi nel corso del convegno svoltosi il 6 e il 7 novembre 2021 presso il Castello Orsini.
Trenta esperti tra archeologi, storici dell’arte e architetti italiani e stranieri che hanno esposto le importanti novità emerse negli ultimi anni attraverso scavi e ricerche condotti soprattutto nel territorio fucense e marsicano.
Tra le ricerche, particolare rilevanza assumono quelle effettuate sul territorio marsicano e, specificamente fucense, dalla Soprintendenza dell’Abruzzo per le province di L’Aquila e Teramo e quelle realizzate di concerto tra la Soprintendenza e le Università ad Alba Fucens.
Convergenza di tutti gli interventi – oltre ai saggi sulla pre-protostoria e sull’età romana – sono gli studi sugli insediamenti e sulle testimonianze medievali le cui relazioni inedite sul Castello di Pietraquaria e sull’affresco quattrocentesco scoperto nella Chiesa di San Giovanni ad Avezzano che costituiscono vere chicche architettonico-artistiche.
Una sezione degli atti è riservata a due saggi tematici;
il primo, sui tratturi della Marsica che, oltre l’aspetto descrittivo e di catalogazione, reclama la giusta tutela per i tracciati ancora visibili e un altro, quello sulle decime trecentesche rinvenute presso l’Archivio Vaticano.
Ancora una volta Avezzano e l’area marsicano – fucense si palesano quali sacri custodi di tesori archeologici – ma non solo – inestimabili che conferiscono al territorio prestigio e visibilità; diventa perciò pressante e ormai irrevocabile, l’impegno che le amministrazioni e le componenti politiche – di concerto con le strutture specifiche – devono profondere per incrementare le ricerche e valorizzare un patrimonio che costituisce motivo di attrazione e richiamo per gli addetti ai lavori, per gli appassionati e per l’intera collettività.