Aumento della mortalità fra giovanissimi: tavolo tecnico a Pescara per analizzare le cause
PESCARA – Ci sono dati di Euromomo che dimostrano un aumento della mortalità, dalla seconda parte del 2021 fino al 2023; recentemente dati della Gran Bretagna che mostrano un aumento di mortalità nel 2023, soprattutto nella fascia giovanile.
Non c’è dubbio che questa fascia d’età ha avuto una maggiore mortalità non solo nella nostra nazione, ma soprattutto in Europa e anche in altre nazioni al di fuori dell’Europa, specie nel 2023.
Le ipotesi sono tante. Sicuramente c’è stato il Covid, dove però non emerge una maggiore mortalità in questa fascia d’età; ci sono state le vaccinazioni. Ci sono varie possibilità che devono essere analizzate”. E’ quanto dichiarato da Alessandro Capucci, Ordinario di Malattie Cardiovascolari, già direttore della Clinica di Cardiologia, Università Politecnica delle Marche, oggi a Pescara per partecipare alla riunione del tavolo tecnico regionale socio-sanitario per la raccolta di dati relativi alla fascia di età 0-17 anni, convocato dalla Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Abruzzo, Maria Concetta Falivene.
Un’occasione anche, come indicato nella convocazione, per analizzare “Il Codice del diritto della persona di minore età alla salute e al servizio sanitario” redatto nel 2020 dai Garanti dell’Infanzia regionali.
Tanti i presenti nella sala consiliare del Comune di Pescara.
“Dal lavoro portato avanti dal 2015 – ha detto Falivene – sono emersi dati critici per quanto riguarda la fragilità psicologica dei nostri ragazzi che si riflette poi su fenomeni quali assunzioni di droga, disturbi alimentari. In questo tavolo abbiamo esaminato le problematiche sanitarie con i bambini oncologici, quelli alle prese con il diabete che in Abruzzo sono 700 e poi problemi cardiologici e morti improvvise. Questo è il primo tavolo regionale a livello nazionale che affronta questo tipo di problemi”.
Un tavolo che serve a “far capire che c’è un problema non ancora identificato completamente che sta toccando la nostra infanzia – ha aggiunto Giovanni Frajese, docente di Endocrinologia all’Università del Foro Italico – Credo che le Istituzioni, una volta realizzato che questi dati con eccesso di mortalità nella fascia 0-14 anni sono presenti nel nostro e negli altri Paesi, debbano farsene carico e comprenderne la ragione”.
“Bisogna analizzare a 360 gradi le cause che hanno portato all’aumento dell’eccesso di mortalità anche nel resto d’Europa, senza escludere nulla – ha dichiarato Nico Liberati del comitato ‘DifesaMinori’ – Non vogliamo che in passarelle elettorali siano omessi dei dati. Siamo qui con la massima determinazione per chiedere che non si parli più di morti improvvise considerandole morti naturali. Se un bambino muore a 14 anni bisogna indagare con la massima serietà. Il tavolo di oggi è sulle morti improvvise e sullo screening cardiaco e non su una causa piuttosto che l’altra perché, se facessimo questo, non faremmo un buon lavoro per i nostri figli”.