Avezzano. Chiese il 70% di interessi ad un commerciante. Rom avezzanese condannato a tre anni di carcere
AVEZZANO – Avrebbe chiesto interessi di poco inferiori al 70% ad un noto commerciane di Avezzano per un prestito di 22.000 euro, condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusone un giovane appartenente alla comunità Rom di Avezzano.
Questo pomeriggio, infatti, si è celebrato il processo a carico di Cristian Di Silvio, 34 anni, avezzanese, per i reati di usura e tentata estorsione contro un noto commerciante di Avezzano, V.R. di 61 anni per fatti commessi dal settembre 2018 all’aprile 2019. A settembre, infatti, la Guardia di Finanza locale lo arrestò in flagranza di reato mentre stava richiedendo la restituzione di somme di denaro ritenute di natura usuraia. Il fatto avvenne nell’area commerciale di Avezzano, nei pressi di via XX Settembre, ove oltre le persone dell’imputato e della persona offesa, erano presenti i Finanzieri che si fingevano acquirenti di alcune autovetture e provvidero, a seguito delle richieste del Di Silvio, al suo arresto.
Le accuse nei confronti dell’appartenente della comunità rom avezzanese, sono consistite nel reato di usura attraverso il conferimento di una somma di denaro pari a € 22.000 con una presunta restituzione di circa € 34.000, in uno spazio temporale di otto mesi, somma che il Di Silvio C. riteneva restituita solamente a titolo di interessi, ritenuti di natura usuraia in virtù della perizia del C.T. del Pubblico Ministero che ha indicato un tasso usuraio medio pari 68 % annui, tesi quest’ultima fortemente contestata dalla difesa.
Il processo si è celebrato nella forma del giudizio abbreviato condizionato con l’acquisizione di atti e documenti prodotti dalla difesa del Di Silvio C. nelle persone degli Avvocati Roberto Verdecchia e Antonio Milo. Il Pubblico Ministero Padalino, a fine della sua requisitoria celebratasi davanti il Gip del Tribunale di Avezzano Maria Proia, ha avanzato la richiesta di quattro anni di reclusione e 18.000 euro di multa, riconoscendo la riduzione prevista per la scelta del giudizio con rito abbreviato.
Dopo una lunghissima camera di consiglio, il Gip titolare del procedimento, nella tarda serata, ha condannato Di Silvio a 3 anni e 4 mesi di reclusione e 12.000 euro di multa, sentenza che sarà oggetto di appello da parte della difesa. Per fatti diversi, commessi ai danni di altre tre persone, l’imputato, lo scorso 20 gennaio, ha ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per episodi commessi nel medesimo arco temporale che gli hanno consentito un illecito guadagno non solo per la restituzione del capitale, oggetto di prestazione economica, ma anche e soprattutto interessi a dire dell’accusa erano superiori alla soglia legale.