Avezzano. Critiche e timori sulle norme per la ripresa delle udienze del Tribunale. Domani si riparte

AVEZZANO – Avvocati divisi alla vigilia della ripresa delle udienze nel Tribunale d Avezzano.

Dopo due mesi di stop, da domani, e fino al 30 luglio prossimo, si celebreranno tutti i tipi di udienze, civili e penali ma, per quanto concerne quelle penali, con una serie di accortezze, modifiche e limitazioni che già hanno messo in subbuglio il mondo degli avvocati marsicani.

Senza riportare tutti i passaggi, sono quattro i principi che sono stati posti alla base delle nuove regole. Niente pubblico, ovviamente, niente assembramenti dovuti alla compresenza di imputati e testimoni, scaglionamento per importanza, utilizzo della rete e massima utilizzazione delle istanze cartacee o via mail, prima dei processi, per evitare lungaggini in aula e limitare, in questo modo, la durata delle udienze.

Il protocollo, che è stato firmato dal Presidente del Tribunale e dalle associazioni degli avvocati e del personale, non piace, però, a parecchi legali interessati al rito penale.

Per certi versi, a dire il vero, non si può negar loro la ragione. La critica più ricorrente riguarda proprio la raccomandazione a fare in modo che gli imputati rinuncino ad essere presenti in aula e, poi, e su questo la discussione è ampia, articolata e anche molto interessante, relativa alla presunta “civilizzazione”, del rito penale. Intendiamoci, non nel senso che adesso il rito penale sia… selvaggio, ma, fuor di ironia, nel senso che la presentazione di istanze ed eccezioni preliminari si debba fare giorni prima dell’udienza e con documento depositato, fa assomigliare molto il processo penale a quello civile.

In sostanza, per i non addetti ai lavori, il processo civile prevede la raccolta delle testimonianze, che non sono mai tante, l’acquisizione da parte del giudice delle prove documentali, che sono invece fondamentali, e quindi il giudizio. Tutta una fase preparatoria che si fa, praticamente, fuori aula. In penale, invece, tutto il processo si fa in aula, tra le parti e davanti al giudice. L’assenza dell’imputato, il procedimento sempre a porte chiuse e l’avvento di istanze ed eccezioni via carta e per deposito, introducono una sorta di comparsa preliminare e poi di istanze che fanno più pensare ad un rito civile, che riguarda la mera composizione di liti private, che invade il rito penale, che si occupa invece di delitti commessi contro patrimonio, persona, istituzioni e via dicendo. Due mondi paralleli ma ce difficilmente trovano punti di intersezione.

Molti dei legali marsicani hanno segnalato il loro disappunto al Presidente dell’Ordine forense di Avezzano, Franco Colucci e alle altre associazioni degli avvocati, ma al momento pare che da domani, che piaccia o no, si farà così. In attesa che la pandemia passi e che anche il diritto torni ad essere diritto con tutte le sue prerogative e particolarità.

Pubblichiamo, in formato Pdf e immagine, il protocollo che regolerà lo svolgimento di tutte le udienze negli uffici del Palazzo di Giustizia di Avezzano.

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