Avezzano. Droga venduta per telefono. Prime condanne per i componenti di una organizzazione magrebina
I Carabinieri nel febbraio scorso sgominarono una gang di marocchini che utilizzava cellulari per gestire la vendita di cocaina e hashish
AVEZZANO – Una condanna con rito abbreviato, due patteggiamenti e un rinvio a giudizio per l’estate prossima, è l’esito di un troncone del maxi processo per droga che ha visto, inizialmente, quindici cittadini magrebini indagati con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, accusa aggravata dalla contestazione dell’ingente quantitativo di cocaina e hashish.
La vicenda trae origine da un’operazione del Nor della Compagnia Carabinieri di Avezzano, nella quale furono eseguite svariate misure cautelari di custodia in carcere, di arresti domiciliari, su ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, su richiesta dell’allora Sostituto Procuratore della Repubblica, Roberto Savelli. L’organizzazione prevedeva una sorta di rete che utilizzava telefonici e messaggerie per ordinare e concordare la consegna degli stupefacenti. I movimenti sospetti di alcuni noti personaggi, oltre a intercettazioni telefoniche ed ambientali, nel febbraio dello scorso permisero ai Carabinieri di stroncare l’organizzazione e mettere fine al proficuo traffico di droga.
L’iniziale maxi procedimento è poi stato oggetto di un poderoso stralcio, per cui una parte degli indagati, Anbar Moncif, Bya Youssef, El Barni Fouad, Maqori Allal, Attaoui Issam e Yatimenabi Said saranno giudicati davanti al Tribunale Monocratico di Avezzano, la dottoressa Daria Lombardi, la cui prossima udienza è fissata per il 18 maggio prossimo.
Oggi, nel procedimento ereditato dal Pm Ugo Timpano, il Giudice per le indagini preliminari,Anna Carla Mastelli ha accolto, per tre dei quindici indagati, la richiesta di rito deflattivo ed in particolare per Archouni Abdellah ed Aboutabit Bouazza è stata pronunciata sentenza di patteggiamento ad una pena 3 anni e 6 mesi di reclusione, mentre il loro connazionale Aouani Mohamed, che ha optato per il rito abbreviato, è stato condannato a 5 anni e 9 mesi e 10 giorni di reclusione oltre alle pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’espulsione dallo Stato ad estinzione della pena.
Difensori del gruppone di imputati erano gli avvocati Roberto Verdecchia, Mauro Ceci, Gianluca Motta e Mario Del Pretaro. Per quanto riguarda gli altri indagati, Arroubi Mohammed, Kharsas Morad, Najim Abdelouahad, Habibi Said, Ech Chetyouy Ahmed e Attaoui Imad è stato disposto il rinvio a giudizio al 3 luglio 2020 davanti al Tribunale Monocratico di Avezzano, la dottoressa Daria Lombardi.