Avezzano e la Marsica hanno dato l’ultimo saluto a Gilda Zazzini, simbolo della sana imprenditoria commerciale della città

AVEZZANO – Se ne è andata nei cieli, col suo sorriso buono e allegro, a 96 anni, Gilda Zazzini, uno degli ultimi simboli di Avezzano e sicuramente dell’imprenditoria commerciale della città.

La “Signora Zazzini”, come era conosciuta ad Avezzano, era titolare di un negozio di generi alimentari e sposata con Bruno, anche lui nel commercio, nel settore delle carni e della macelleria di qualità.

I due esercizi, lo ricorderà chi ha almeno una cinquantina d’anni, erano entrambi su Piazza del Mercato (quella vera ndr), ed erano uno di fronte all’altro.

La loro famiglia, numerosissima, sette figli, abitava in un appartamento che insisteva proprio sopra alla macelleria. Insomma, un attaccamento a quella zona, a quella città e al proprio lavoro come pochi altri casi.

Ma andare nel negozio della “Signora Zazzini” non era un semplice andare a fare la spesa. No, era molto di più.

Gilda Zazzini

Era una esperienza umana, che faceva bene all’anima. Chi scrive, al tempo, era un bambino che seguiva la madre, borsa di rete o “carrellino” al seguito.

Quando si entrava nel negozio della “Signora Zazzini”, prima ancora dei colori e degli odori, si veniva avvolti da un senso di famiglia, di calore, e soprattutto di allegria.

La signora Gilda, con la sua voce squillante, la sua cortesia, gli occhi vivi che emanavano ottimismo in ogni istante, davano anche il senso a quello che faceva per lavoro.

Il cibo come accudimento, come sostentamento, come piacere della vita, da godere e rispettare.

E così anche il senso dell’amicizia, del rapporto che andava ben al di là del freddo scambio, come avviene fra esercente e cliente.

Non a caso spesso si veniva coinvolti e travolti anche dagli eventi della famiglia della Signora Gilda, positivi o negativi che fossero, che piombavano nel negozio, esattamente come se si fosse in una stanza della sua abitazione.

Il tutto, però, sempre con quell’ironia e quel sarcasmo bonario e popolare, nel senso migliore e più nobile del termine, che rendeva tutto più umano e tollerabile.

Insomma, il negozio di alimentari della “Signora Zazzini” era una sorta di centro di umanità, dove si dispensavano sorrisi, carezze, battute, allegria, cordialità, amicizia e solidarietà, il tutto nella busta di carta dove c’erano anche i cibi per la giornata.

Sì perché, all’epoca, la spesa si faceva tutti i giorni, ed era anche una scusa per vedersi, parlare, avere rapporti umani.

Un simbolo, come dicevamo all’inizio, di una imprenditoria commerciale avezzanese cordiale e umana che, purtroppo, si va sempre più perdendo, sostituita da griffe e grandi marche, imponenti centri commerciali che hanno sostituito al rapporto umano il freddo scintillio di mille luci ipnotizzanti, tese solo a mandarti a comprare qualcosa di cui, sicuramente, non si ha bisogno.

Ma nessuna delle mille luci dei centri commerciali di oggi, potrà mai aver la forza penetrante del sorriso e della positività che emanava il volto della “Signora Zazzini”.

E siamo sicuri, e con questo noi di Espressione24 porgiamo la partecipazione al lutto a tutta la famiglia della Signora Gilda, che da ieri in cielo ci sarà una luce in più, e se sentirete un allegro fragore provenire dall’alto, non spaventatevi, è lei, la “Signora Zazzini” che è scoppiata in una delle sue storiche risate.

Ciao “Signora Zazzì”, ci mancherai, anzi, ci manchi già ora.

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