Avezzano. Fondazione Carispaq acquisisce il Villino Cimarosa. Sarà ristrutturato e diventerà un centro culturale polifunzionale per la Città
Dopo cinquant’anni di abbandono e tollerate occupazioni abusive, l’Amministrazione Di Pangrazio ha trovato una soluzione congeniale
AVEZZANO – Questa mattina, dinanzi allo storico “Villino Cimarosa” il Comune di Avezzano e la Fondazione Carispaq hanno presentato l’intervento di riqualificazione e di restauro dell’antica dimora.
Il Villino, infatti è stato acquisito dalla Fondazione Carispaq, a seguito della procedura pubblica di alienazione del bene recentemente conclusasi.
Alla conferenza stampa in questione erano presenti il Presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri, il vicepresidente Roberto Marotta e i Consiglieri della Fondazione Nazzareno Mascitti e Giovanni Seritti. Per il Comune di Avezzano hanno partecipato il Vice Sindaco Domenico Di Berardino e l’Assessore Maria Teresa Colizza.
Dopo il momento di silenzio in ricordo del piccolo Tommaso prematuramente scomparso nel terribile incidente nell’asilo “1° maggio” dell’Aquila, è iniziata la conferenza con il saluto di Armando Floris che ah detto: “Per il Villino Cimarosa, dopo mezzo secolo, inizia una nuova storia.
La Fondazione Carispaq e il Comune di Avezzano hanno voluto, con questo momento di confronto, condividere il senso e il significato di tale azione di riqualificazione e di restauro di tale opera”.
Successivamente all’introduzione di Floris, c’è stato il saluto del vicesindaco Domenico Di Berardino che, parlando del valore etico di tale luogo, ha affermato: “Dopo più di mezzo secolo, il Villino Cimarosa, attualmente in stato di abbandono e degrado, tornerà a rivivere nella sua città.
Con questa operazione abbiamo scongiurato la perdita di un pezzo della nostra storia.
Abbiamo scelto una soluzione che si è dimostrata giusta. Ora, la Fondazione, ravvierà la ristrutturazione per destinarlo a spazio multiculturale aperto alle migliori energie di Avezzano”
Poi il vicesindaco aggiunge: “Il Villino Cimarosa di Avezzano, edificio di altissimo pregio storico e architettonico, da oggi sarà l’attore protagonista di un percorso di restauro in chiave conservativa, a costo zero per le casse comunali.
Di Berardino: “Una soluzione giusta. La Fondazione ravvierà la ristrutturazione e lo spazio sarà aperto alle migliori energie di Avezzano”
Sarà la Fondazione Carispaq, infatti, a finanziare l’intervento di recupero del sito e di riqualificazione dell’area.
L’obiettivo dell’operazione di salvaguardia è chiaro: evitare che il bene, ormai usurato dal tempo, diventi un rudere senza futuro e farne invece un nuovo polo culturale attivo e aperto agli avezzanesi: un altro impegno mantenuto dall’Amministrazione Di Pangrazio.
Tutte le amministrazioni hanno provato a trovare una soluzione. Ma noi, finalmente, abbiamo individuato una strada che si è dimostrata vincente.
Dinanzi a chi sceglie di investire qui con finalità nobili, alte e di chiaro interesse generale dobbiamo riscoprire il valore della parola grazie”.
Dopo il saluto del vicesindaco c’è stato quello di presidente della Fondazione Carispaq Taglieri che ha sottolineato: “Io sono particolarmente felice e sorpreso per la partecipazione a tale conferenza stampa, e ciò significa che c’è una grande attenzione nei confronti di questa iniziativa.
La missione della Fondazione è quella di prestare attenzione alle realtà culturali e soprattutto, a quelle realtà che se non attenzionate finiscono per deteriorarsi: basta vedere il villino in questione”.
Taglieri: “Opera che conferma l’attenzione della Fondazione per Avezzano. I lavori saranno eseguiti sotto lo sguardo della Soprintendenza”
Inoltre, nel suo discorso, il presidente Taglieri sottolinea come la presenza della Fondazione Carispaq si sia molto rafforzata nel territorio marsicano e soprattutto ad Avezzano con iniziative come il restauro del Memorial alle vittime del terremoto del 13 gennaio del 1915 su Monte Salviano, la riqualificazione di Piazza Risorgimento con la realizzazione della nuova fontana, il restauro del campanile della Cattedrale e dell’Aia dei Musei.
Sempre nel suo saluto, Taglieri, sottolinea di come il restauro di tale opera avverrà sempre sotto lo sguardo attento e vigile della Soprintendenza a cui “si ispirerà ai principi della tutela e del recupero.
Sarà quindi data priorità a garantirne la piena accessibilità e fruizione pubblica; l’obiettivo è quello di mantenerne la memoria storica e destinarlo esclusivamente a fini culturali e sociali.”
La storia del “Villino Cimarosa” testimone del campo di concentramento della Prima Guerra Mondiale
Ricordiamo che l’immobile in questione, soggetto a vincolo di tutela dal Ministero della Cultura, è indubbio interesse storico-culturale, rappresentando uno dei pochi manufatti rimasti a memoria del campo di concentramento dei prigionieri Austro-Ungarici realizzato negli anni della prima guerra mondiale.
La Fondazione, ente senza scopo di lucro che opera esclusivamente per il perseguimento di scopi di utilità sociale e di sviluppo del territorio della Provincia dell’Aquila, ha acquisito l’immobile per destinarlo, una volta restaurato, a centro culturale polivalente a servizio dell’intera Comunità avezzanese per la realizzazione di eventi sociali e culturali di interesse pubblico.
L’intervento mira anche a riqualificare l’area circostante con beneficio per l’intero quartiere.
L’opera di restauro sarà fedele alla sua identità, per il bene che si trova accanto alla Chiesa di Madonna del Passo, si apre da oggi uno scenario tutto nuovo, che ha visto muovere i primi passi già 9 anni fa.
Per più di 50 anni, il Villino è stato in balia di sé stesso: un’ingiustizia morale, oltre che materiale.
Da comando del campo, a struttura scolastica, poi comando nazista e infine in abbandono e occupata illegalmente
La Fondazione, nel passato recente e sempre di concerto con l’Amministrazione, è già scesa in campo per salvaguardare simboli chiave del patrimonio storico di Avezzano: dal restauro della Chiesa di San Giuseppe all’ultimo intervento in ordine temporale, ovvero i 140 mila euro stanziati dalla Cassa di Risparmio per il recupero del campanile della Cattedrale di San Bartolomeo.
Per quanto concerne l’alienazione è stata autorizzata dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di L’Aquila e Teramo, con prescrizioni, e l’Amministrazione ha puntato su questa nuova soluzione con l’intento di coinvolgere nel restauro conservativo Fondazioni, Onlus o soggetti privati.
Il “Villino Cimarosa” (esso prende il nome dal compositore musicale campano Domenico Cimarosa 1749-1801) è un edificio in stile liberty edificato negli anni successivi al devastante terremoto che colpì la Marsica il 13 gennaio del 1915 come magazzino-ufficio del Genio Militare: esso era collegato con il “Campo di Concentramento” (sito nell’omonimo quartiere avezzanese) in cui erano detenuti i prigionieri della Triplice Alleanza (Cechi, rumeni, polacchi, ungheresi etc).
Una volta terminata la Grande Guerra l’onorevole Camillo Corradini riuscì ad ottenere l’assegnazione (a titolo gratuito) di tale struttura che divenne – dopo alcune migliorie – sede dell’asilo del Sacro Cuore.
Dopo esser stato anche una sorta di caserma per gli occupanti nazisti, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, esso divenne la scuola d’infanzia “Don Bosco”.
Dal 1955 però la struttura fu considerata in stato di abbandono e occupata abusivamente: viceversa, nel 1993 fu vincolata dalla Soprintendenza e, dopo numerosi passaggi amministrativi, si è giunti nel 2022 all’acquisizione, da parte della Fondazione Carispaq, di tale edificio.