Avezzano. Marsilio inaugura…l’Interporto che resta magazzino della Croce Rossa Italiana
Verdecchia: «Per la Regione di centrodestra le aree interne sono di serie B se non C»
AVEZZANO – Dovrebbe essere, a naso, la numero sei. Si, dovrebbe essere proprio al sesta inaugurazione dell’Interporto (o Centro Smistamento Merci che dir si voglia) di Avezzano che ha visto più volte il taglio del nastro tricolore.
Per una sua utilizzazione, però, è stato necessario arrivare al Terremoto dell’Aquila, ma non come centrale operativa, bensì come punto di snodo logistico per tutto ciò che nel cratere doveva essere portato. A gestire questa operazione, dal 2009, è stata la Croce Rossa Italiana.
Con l’Emergenza Coronavirus, ora, la musica è la stessa. Oggi, a seguito dell’accordo tra Regione Abruzzo, Struttura di Missione e Croce Rossa Italiana, si è avviata ufficialmente la distribuzione, agli aventi diritto, dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) previsti nella lotta al COVID-19, presso il Centro Smistamento Merci di Avezzano. Operazione gestita, come detto, dalla Croce Rossa Italiana, come nel 2009. Questa mattina, quindi, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al pari dei suoi predecessori sia regionali che provinciali, si è recato in visita presso l’Interporto e, alla presenza del Presidente Regionale della Croce Rossa, Gabriele Perfetti, del responsabile del COI di Avezzano, Pierluigi De Ascetiis, della Professoressa Maria Teresa Letta e del Dirigente del servizio Emergenze di Protezione Civile- Soggetto Attuatore delegato per l’Emergenza COVID-19 Silvio Liberatore, ha visitato i locali dell’Interporto che vanno dagli uffici per il personale che si occuperà della parte amministrativa, ai capannoni che saranno il punto di riferimento per il carico e lo scarico dei materiali.
E i marsicani che pensavano di poter avere in quella struttura una terapia intensiva sporca. Ma ormai c’è il nuovo ospedale Covid. A Pescara, ovviamente. E poi di terapia intensiva sporca è stata realizzata quella nell’ex padiglione sanitario del G8. A L’Aquila, ovviamente.
In tutto questo c’è da registrare la soddisfazione per il reincarico a magazzino della Croce Rossa Italiana all’Interporto di Avezzano, manifestato con entusiasmo anche da esponenti marsicani della maggioranza, come i consiglieri Simone Angelosante (Lega) di Ovindoli, e Mario Quaglieri (FdI) di Trasacco, oltre al membro dello staff marsiliano, l’avezzanesissimo Massimo Verrecchia.
Meno soddisfatto, invece, l’ex consigliere comunale del Pd di Avezzano, avvocato Roberto Verdecchia che aveva lanciato la proposta della terapia intensiva all’Interporto: «Meraviglia e non poco quanto posto in essere dalla Regione Abruzzo attraverso i suoi vertici, che dai proclami effettuati di un appartenente della stessa maggioranza, il quale, anche su indicazione e sollecitazione di ben quattordici legali, aveva deciso di attivare l’Interporto quale struttura sanitaria per ricoveri esclusivamente Covid-19 (come avvenuto per altre città e regioni più lungimiranti della nostra), oggi si apprende che nulla di tutto ciò avverrà, visto che l’Interporto verrà “riconvertito” – afferma Verdecchia – e sarà un semplice e modesto centro unico di stoccaggio e di distribuzione di materiale sanitario anche per dispositivi di protezione individuale da parte della Croce Rossa, circostanza che la dice lunga sulla percezione da parte dei nostri politici Regionali di maggioranza, in tema di pandemia da Covid-19, che una volta “forse” attenuatasi, fa cambiare idea su quanto “imprudentemente” dichiarato dagli stessi vertici regionali, che preferiscono sempre più destinare soldi e risorse sulla costa e non preservare le aree interne, lasciandole in fascia di serie B se non addirittura di serie C, se si considera anche che i tamponi da queste parti non se ne fanno neanche a chi è al fronte (vedasi personale medico e paramedico del nostro Ospedale). Sarebbe interessante una domanda che meriterebbe risposta del tipo: ma la sanità – conclude Roberto Verdecchia – non dovrebbe essere un benefit comune su tutto il territorio quantomeno regionale?».
In conclusione, cerimonie a parte, i fatti son ben magri per Avezzano e la Marsica. Niente terapia intensiva “sporca”, nessuna novità per gli ospedali di Pescina e Tagliacozzo, quello di Avezzano resta nella sua ormai storica carenza complessiva, che si tratti di personale, posti letto, reparti, strumentazioni e qualsiasi altro sarebbe normale trovare in un ospedale, aree interne completamente fuori dalla rete anti-Covid. Ai marsicani, come diceva Edoardo Bennato in “Tutti in fila per tre”, visto come vanno le cose, non resta che emigrare e, continuando in musica, magari seguendo il consiglio di Renato Zero nella sua splendida “La Pace Sia Con Te”:
«Essere come una città sotto vetro / Quasi sempre in stato d’assedio / Circondati da nemici spietati, / O peggio ancora dal tedio e dai suoi derivati / Avere voglia di salire sul tetto / E poi, di mettersi ad urlare / Che magari arriva un disco volante / E ci viene a salvare / Che se uno deve, per forza emigrare / Allora è meglio un altro sistema solare!».