Avezzano. Nasce l’associazione politica “Il Coraggio delle Idee – Avezzano 2020-2030.”
Sergio Di Cintio; “La vita ha bisogno di atti di coraggio per non essere servi”
AVEZZANO – È nata in questi giorni ad Avezzano l’associazione politica “Il Coraggio delle Idee – Avezzano 2020-2030”, che vede nell’ingegnere Sergio Di Cintio, coordinatore del Psi Marsica e fra gli esponenti a livello regionale, il suo leader naturale. Una nascita che ha tutti i presupposti per trasformarsi in un progetto ammnistrativo ed elettorale che potrebbe vedere proprio in Sergio Di Cintio la prima discesa in campo ufficiale come candidato Sindaco di Avezzano.
Proprio Sergio Di Cintio ci spiega il cosa e i perché di questo progetto che, come si capirà, punta non solo e non tanto al cambiamento, ma soprattutto a promuovere un vero e netto cambio di classe dirigente cittadina, che coinvolga nuove energie, fresche, entusiaste e pulite, mandi a riposare personaggi e gruppi noti che, come dire, da ormai 20 e anche oltre 30 anni stazionano nel Palazzo di Città.
«“Il Coraggio delle Idee” nasce dalla passione politica e dalla volontà di un gruppo di cittadini Avezzanesi, innamorati della propria città. Gli obiettivi – apre Di Cintio – sono quelli di dare ad Avezzano la crescita e l’importanza che merita, attraverso un programma che, per fasi, in dieci anni ci porterà ad essere Città Territorio consolidata. L’intento è quella di aprire le porte a tutte le donne, gli uomini e almeno un rappresentate per ogni associazione di categoria, che vogliono essere protagonisti del cambiamento della Città, dando loro l’opportunità di esprimere le loro idee attraverso dei Tavoli di Lavoro suddivisi per aree tematiche. Idee e progetti che devono essere conosciuti e condivisi con la popolazione, mettendola al corrente dei futuri sviluppi amministrativi, senza sorprese».
L’ingegnere socialista poi passa a spiegare metodo e contenuti che hanno portato alla formazione di questa nuova realtà politica avezzanese: «Abbiamo approvato il “Manifesto dei Valori”, inserendo al primo posto il popolo come soggetto principale di una politica seria ed onesta, che sia in grado di rappresentare i cittadini dando la giusta voce anche a chi per lungo tempo è stato “invisibile”. Il nostro modello – si spiega – è quello di un buon governo di Città, portato avanti da una pluralità di forze che ha come fine il bene comune dei cittadini, attraverso la rappresentanza di tutte le forze sociali, che non può e non deve essere messa in discussione dall’appartenenza politica personale. Abbiamo in mente un Concept urbanistico della nuova Città, che parte dalle frazioni passando per le periferie arrivando in centro, un ambiente adatto ad ogni fase della vita e della crescita, dall’infanzia alla vecchiaia, senza trascurare le aree Commerciali, Agricole e Industriali. La città – dichiara Sergio Di Cintio – ha bisogno di luoghi di aggregazione per i giovani e per gli anziani, agendo sui quartieri che stanno diventano sempre più “quartieri dormitorio”, portando servizi e rinnovamento, riutilizzando le strutture comunali in disuso, per esempio con il Coworking. Vogliamo raccontare le nostre radici, la nostra storia, con la valorizzazione del patrimonio e del paesaggio, attraverso l’arte e l’architettura. Siamo convinti che l’identità, la storia e la sacralità dei luoghi devono essere rappresentate e valorizzate dall’arte».
Un progetto che oltre all’Amministrazione, e questa forse è una novità epocale dopo ben 28 anni di superficiale e dannosissimo pragmatismo di facciata, e non è un caso che a farlo è un uomo di ispirazione Socialista, vuole recuperare il primato della Politica, inteso in senso Greco del termine: «Si, Programma ma anche Politica, non sentendoci rappresentati adeguatamente per quello che meritiamo, perché siamo stanchi di essere ancorati a chi per più di venti anni ha abusato del termine “lungimirante” -polemizza il leader di “Il Coraggio delle Idee” – , con opere limitate a poche aree e per di più non connesse fra loro, fatte solo per ego personale e per essere ricordati. Stanchi di chi ha deciso e limitato il nostro futuro, quello dei nostri figli e vuole incidere domani anche su quello dei nostri nipoti. Stanchi di chi – prosegue – , governando, ha solo intimorito nuovi e vecchi investitori. Un buon governo non può essere attuato con l’imperativo del potere “Dividi e Comanda” (Divide et impera), isolandoci di fatto dal resto della Regione. Siamo, perciò, consapevoli che occorre pacificazione, per questo alle parole che dividono noi ne contrapponiamo altre che uniscono – incalza Di Cintio – , avendo come orizzonte l’interesse generale. La responsabilità che vogliamo assumerci è quella di utilizzare le nostre capacità per obiettivi precisi e per la ricerca del bene comune attraverso il dialogo e il confronto, restituendo fiducia alle istituzioni, riempiendo il vuoto politico lasciato con delle risposte. A volte, per necessità, c’è chi si piega ai “potenti”, i “potenti” sono tali perché fanno paura ma la paura non può e non deve essere un sentimento su cui si fonda la società, le regole devono essere fiducia, dialogo, confronto e partecipazione. Credeteci – conclude -, dateci fiducia ed unitevi a noi. La vita ha bisogno di atti di coraggio per non essere servi».