Avezzano. Penalizzate la famiglie affidatarie di minori. Da cinque mesi senza i contributi comunali
AVEZZANO – L’altruismo e la disponibilità per chi è in difficoltà, merce rara di questi tempi malgrado le deamicisiane immagini dei 60 giorni precedenti durante il lockdown stretto, dovrebbero essere sempre premiati. E invece no, anzi, accade esattamente l’opposto.
Peppino Impastato diceva che “Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi. Prima di abituarci alle loro facce. Prima di non accorgerci più di niente”. Peppino Impastato parlava della mafia e dei mafiosi e di chi con loro faceva affari e carriera politica in Italia e in Sicilia in particolare.
Ma questa frase, questo insegnamento, dovremmo dire più precisamente, vale anche per le cose di ogni giorno. Dobbiamo smetterla di pensare che sia tutto normale. No.
Come non c’è nulla di normale nel fatto che alcune famiglie di Avezzano, che hanno dato la loro totale disponibilità per accogliere ragazzi minorenni in affidamento, da cinque mesi, ovvero dall’inizio del 2020, non ricevono nemmeno un parziale acconto del contributo che loro spetta da parte del Comune. Intendiamoci, un contributo che copre una piccola parte delle spese che queste famiglie sostengono ma con la disposizione e la disponibilità di chi naturalmente tende ad aiutare.
Da marzo, però, la situazione è precipitata ed è diventata molto difficile. Alcune di queste famiglie, infatti, vivono di lavoro proprio, professione, impresa o commercio, e, quindi, sena entrate e senza contributo, hanno dato fondo alle loro risorse. In qualche caso parliamo di chi ha deciso di accogliere ben quattro ragazzi.
Senza fare troppo rumore, quindi, si sono rivolte ripetutamente al Comune dove gli è stato risposto, l’ultima volta due giorni fa, che i conti sono stati fatti, ma mancano le firme e non è stato dato il necessario mandato per liquidare le somme. Insomma, il paradosso al quadrato visto che queste famiglie aiutando i ragazzi in difficoltà, coprono parte sostanziale delle spese in proprio, e non ricevono un contributo, peraltro già stanziato, perché mandano delle firme.
Ecco, e qui torniamo a Peppino Impastato. Di fronte a queste cose è giusto ribellarsi, per non assuefarci, per non arrivare al punto cdi non accorgersi più di nulla. Il Commissario prefettizio Passerotti deve intervenire, deve controllare negli uffici preposti e deve vedere chi ancora non appone questo preziosissimo autografo per sbloccare questa situazione e perché e se necessario e previsto, magari anche provvedere a qualche sanzione. E noi da oggi non molleremo un solo giorno questa situazione fino a che non si arrivera ala giusta soluzione sarà tutto tornato nella norma.