Avezzano, Teatro Off porta in scena “La donna più grassa del mondo” al Castello Orsini
AVEZZANO – Teatro impegnato e di denuncia quello che, nel nuovo appuntamento con la stagione di prosa indipendente del Teatro Off di Teatranti Tra Tanti, mette in scena con “LA DONNA PIÙ GRASSA DEL MONDO”, di Emanuele Aldrovandi per la regia di Angela Ruozzi e con la produzione del Centro teatrale MaMiMò, venerdì 6 maggio alle ore 21 al Castello Orsini Colonna di Avezzano.
Gli attori Luca Cattani, Cecilia Di Donato e Marco Maccieri saranno impegnati a portare sulle assi del palcoscenico la storia, come ce ne potrebbero essere tante nei condomini di oggi, di una crepa che deve essere sistemata o si rischia che venga giù tutto il palazzo.
Ma nessuno pare se ne preoccupi, tranne l’Uomo del piano di sotto, consapevole che proprio sopra la crepa si trova un divano che accoglie il corpo dal peso di quattrocentosessanta chili di una donna che, neanche a dirlo, non si può muovere e il Marito della donna, che sa quanto piacere procuri alla moglie il cibo e il mangiarne e perciò non intende turbare la felicità di lei.
Una sequela di metafore dunque, dove la donna sta per società, la fame insaziabile sta per la condizione di eterna insoddisfazione, di vuoto continuo che ci opprime la pancia e il cervello e, l’inquilino del piano di sotto, il modo alternativo per raggiungere la felicità;
dove si riflettere sul meccanismo autodistruttivo che la società pone in essere per procacciarsi a qualunque prezzo la felicità e del desiderio come il nostro ultimo idolo, come affermazione incontrastata che diventa legge che regola la vita di oggi.
La ragione da ricercarsi nella profonda vacuità al centro della nostra cultura, generata dalla distruzione di idee e tradizioni rimpiazzate da sistemi economici (che sono diventati sistemi ideologici) per cui l’uomo non deve credere più a nulla se non alla soddisfazione appunto, del proprio desiderio.
Con la soddisfazione del desiderio viene l’affermazione della libertà, l’affermazione incontrastata della propria volontà di godimento attraverso la distruzione di tutti i tabù.
La distruzione dei tabù ci rende più liberi? O sono i limiti a renderci liberi?
La Donna più grassa del mondo ha intrapreso un percorso alla ricerca della massima felicità e del massimo godimento attraverso il cibo e la distruzione di tutti i cliché sociali, ma non raggiunge certo uno stato di felicità.
Anzi, conduce se stessa e gli altri verso l’auto e l’eterodistruzione e verso la distruzione dell’ecosistema in cui tutti vivono.
Eppure potrebbe esser proprio lei, in quanto donna e in quanto metafora di fertilità, a ricondurci versi un autentico benessere attraverso comunità, connessione, contatto con la natura, equilibrio, la sensazione di una missione più grande dei nostri immediati desideri parcellizzati.
«L’idea di mettere in scena questo lavoro è venuta” – spiega Il Centro teatrale MaMiMò – dai risultati ai quali sono pervenuti diversi scienziati che si sono occupati di inquinamento, cambiamenti climatici, deforestazione, erosione di suolo, aumento della popolazione, crollo della biodiversità.
La conclusione investe due aspetti: il primo, è che siamo molto vicini al punto critico, quello per il quale gli ecosistemi potrebbero essere profondamente modificati; il secondo, che il cambiamento potrebbe essere così brutale che le specie e il sistema non avrebbero tempo per adattarsi e collasserebbero».
Informazioni e Biglietti:
Costo Biglietto (per non abbonati): € 10
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