Balsorano, “Cenerentola in bianco e nero” in scena il 18 agosto alle ore 21:00
Balsorano – “Cenerentola in bianco e nero” andrà in scena Mercoledì 18 agosto alle ore 21:00, presso il cortile dell’ex scuola materna di Balsorano.
La Compagnia PROSCENIO TEATRO di Fermo porterà in scena lo spettacolo “CENERENTOLA IN BIANCO E NERO”, un lavoro tratto da Perrault e Grimm.
La rappresentazione conclude la I^ rassegna di teatro per ragazzi che il dirigente scolastico Piergiorgio Basile ha voluto promuovere in collaborazione con i Comuni di Balsorano e S.Vincenzo V.R. e il Teatro Stabile d’Abruzzo.
La rassegna teatrale è parte integrante del progetto “Centro Arti Espressive e Creative – ART’E’” la cui realizzazione è a cura della Coop. Sociale Fantacadabra. L’impossibilità di risalire alle origini certe della storia di Cenerentola, sfortunata ragazza rimasta orfana e angariata dalla matrigna e dalle sorellastre, è provata dalle molteplici versioni che la letteratura tramanda; in Italia, il primo che ne narrò fu Giambattista Basile nel suo “Lo Cunto de li Cunti”, a dire il vero meno conosciuta delle più famose versioni dei Fratelli Grimm e di C. Perrault; ad ogni modo, tutte le storie, pur conservando sostanzialmente la trama, presentano importanti differenze soprattutto nel finale.
La Compagnia porterà in scena una rivisitazione – dando vita ad uno spettacolo di teatro d’attore, pupazzi e figure animate, con rottura della finzione scenica e quindi, interazione con il pubblico – che attinge ai diversi spunti e conclusioni sia quella bonaria di Perrault, nella quale Cenerentola perdona le cattiverie subìte e chi gliele ha inflitte sia quella più crudele dei F. Grimm, in cui le sorellastre finiscono accecate.
Sono proprio i due finali a dar titolo all’opera teatrale: in bianco, è la conclusione bonaria, in nero è quella decisamente spietata! Il pubblico avrà una parte non poco importante; infatti, all’ingresso verrà consegnato un foglio – una parte bianca e l’altra nera – che dovrà essere sollevato proprio per scegliere quale dei due finali si vuole concluda lo spettacolo. La storia offre un consistente materiale di riflessione sulle ingiustizie, sul riscatto, sulle prepotenze e sul bene e sul male.
Per i bambini, per i ragazzi, partecipare ad uno spettacolo è immedesimarsi negli stati d’animo segreti, felici o dolorosi, dei personaggi e vivere, attraverso la finzione scenica, la catarsi dai sensi di colpa di cui spesso i bambini si fanno portatori; nel contempo, la scelta del finale assegna un “potere” di decisione – attraverso il cartoncino – che necessariamente dovrà essere analizzato e ri-compreso; da una scelta, che quasi sempre è frutto della emotività e quindi dell’irrazionalità, si dovrà, attraverso il dialogo e il confronto di opinioni, giungere a comprendere cosa e come si agita all’interno dell’animo del bambino. Lavoro interessante che aprirà – ne sono sicura – anche a riflessioni e affermazioni assolutamente imprevedibili.
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