“Bambini mai nati”, Marcozzi: “Da FDI invasione inaccettabile e antistorica nella vita privata degli abruzzesi”
“Con il progetto di legge regionale presentato sui bambini mai nati, Fratelli d’Italia utilizza la politica per entrare a gamba tesa nella vita privata degli abruzzesi con imposizioni vergognose. Evidentemente i proponenti Testa, Quaglieri e Liris intendono passare alla storia come i peggiori legislatori di tutti i tempi. Nessuno può conoscere quale dolore e quale sofferenza ci sia alle spalle di un aborto, e certamente non dovrebbero essere dei Consiglieri regionali a imporre obblighi di legge che scavalcano libertà che bisognerebbe garantite, soprattutto nei momenti di estrema difficoltà. Purtroppo questo è il modus operandi del centrodestra, che continua a portare l’Abruzzo indietro, a navigare in direzione contraria rispetto alla storia e alle conquiste civili ottenute negli ultimi decenni. Bene fanno le numerose associazioni a scendere in piazza, tra Pescara e L’Aquila, per far sentire la propria voce contro questo progetto di legge inaccettabile”.
Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi in merito al testo di Fratelli d’Italia che prevede che, per ogni aborto che si verifichi prima delle 28 settimane e dopo i 90 giorni, sia disposto il seppellimento dall’Asl in una specifica area cimiteriale, anche qualora i genitori non provvedano o non lo richiedano.
“La completa assenza di attenzione verso i diritti delle donne era già emersa nel febbraio scorso quando, con una circolare, Regione Abruzzo complicava l’accesso al farmaco per l’interruzione di gravidanza, raccomandandone l’uso in ospedale e non nei consultori. Il progetto di legge sui bambini mai nati non è altro che il prosieguo di questa politica, che preferisce puntare il dito contro le donne abruzzesi piuttosto che aiutarle e sostenerle nei momenti di estrema fragilità. Eppure ci sarebbero una marea di iniziative che il centrodestra potrebbe prendere per una seria difesa dei diritti civili e per promuovere iniziative di parità di genere. Invece, puntualmente, scelgono di guardare in direzione opposta”.
“Io utilizzerò ogni strumento a mia disposizione per oppormi in aula a questo progetto di legge vergognoso. Non possiamo riportare l’Abruzzo nel passato, non possiamo ignorare tutte le conquiste ottenute. È il momento di guardare avanti e aumentare tutele e aiuti, non quello di fare imposizioni antistoriche”, conclude.