Bonus Covid per i lavoratori in somministrazione. Cgil L’Aquila: «Pronti all’assistenza ma anche alla battaglia»
L’AQUILA – C’è tempo fino al 31 Maggio per richiedere il bonus di 2400 euro dedicato ai lavoratori in somministrazione.
Bisogna aver lavorato almeno 30 giorni per un’agenzia nell’arco di tempo che va dal 1 gennaio 2019 al 23 marzo 2021 ed aver subito una cessazione di contatto per motivi che non dipendono dalla volontà del lavoratore. Chi si è dimesso per propria volontà resta escluso dall’accesso al bonus. A prevederlo è il Decreto Sostegni ed è possibile richiedere al Patronato INCA CGIL l’assistenza per la compilazione della pratica di accesso. Il bonus non è compatibile con il REM e con la titolarità di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Nella fattispecie rientrano i lavoratori a termine in costanza di rapporto di lavoro ed i percettori dell’indennità di disoccupazione (NASPI).
Così il Direttore Inca-Cgil L’Aquila, Dario Angelucci: «Ora si percepisce una difficoltà oggettiva dettata dall’andamento del ciclo economico. La contrazione della domanda e la riduzione dei consumi ha limitato in modo rilevante i picchi di produzione e le possibilità occupazionali che ne derivano, soprattutto nelle industria e nei servizi. A magazzini pieni si fermano le macchine e se non ci fosse stato il blocco dei licenziamenti staremmo a descrivere una grandissima crisi sociale prima ancora che economica. Non è un caso se la copertura prevista dai bonus ha travalicato l’ambito del settore turistico e degli stabilimenti termali, dove la crisi ha colpito in maniera profonda. Quando le cose vanno male, i primi a farne le spese sono i lavoratori precari e quindi è giusto sostenere l’esperienza di tanti giovani e meno giovani, che sperano di poter consolidare la propria posizione economica e sociale».
Andrea Frasca, segretario Nidil-Cgil L’Aquila: «Abbiamo realtà sul territorio con centinaia di occupati nelle agenzie di somministrazione, che forniscono mano d’opera alle aziende pubbliche e private. Oggi vediamo sommarsi il peso del ricatto occupazionale ai limiti imposti dalla pandemia e dalle restrizioni sociali. C’è una forte preoccupazione per quello che sta accadendo e noi vogliamo rappresentare la condizione contrattuale e politica di questi lavoratori attraverso l’impegno della categoria NIDIL CGIL. E’ arrivato il momento di sfidare i decisori politici sui temi dell’inclusione e della sostenibilità sociale del lavoro precario».
la Cgil dell’Aquila, si legge nella nota congiunta, vuole dare ai lavoratori in somministrazione del nostro territorio la possibilità di accedere al bonus di 2400 euro per poi avviare una grande campagna di mobilitazione sindacale. Questa fase deve segnare il cambio di passo e non il tracollo dei diritti dei lavoratori. «Noi siamo impegnati nell’accoglienza presso le nostre sedi – concludono Frasca e Angelucci – e pronti a dare una risposta concreta anche attraverso una campagna d’informazione sui diritti e le opportunità dettate dal contratto nazionale e dalle normative vigenti. Assicuriamo il più rigoroso rispetto delle normative di prevenzione del contagio Covid19 e siamo presenti a L’Aquila, Avezzano, Sulmona, Castel di Sangro, Pratola Peligna, Carsoli e Pescina».