Bosco Martese: immagini di oggi per raccontare storia di ieri
“La fotografia può fissare l’eternità in un attimo” scriveva Henry Cartier Bresson ed effettivamente sembra che al fotografo Luciano Adriani questa operazione sia riuscita benissimo nelle trentaquattro fotografie scattate per raccontare storia, ricordare, immaginare, costruire il futuro.
Le immagini sono state allestite per dar vita ad una mostra dal titolo “Bosco Martese – Testimoni del Tempo”.
La scelta del soggetto è quanto meno singolare; si tratta del Bosco Martese, il luogo più isolato e selvaggio dei Monti della Laga in provincia di Teramo.
Un luogo storicamente importante perché ha visto nel 1943, all’indomani dell’armistizio, riunirsi militari e civili per
organizzare l’opposizione all’occupazione di Teramo.
Il progetto culturale – accolto da “Artruv’Arte” di Teramo, dall’Università degli studi e dal Comune di Teramo e dalla
Casa Editrice Ricerche&Redazioni – ha posto al centro lo storico bosco per ricordare la battaglia che lì si tenne, servendosi di ciò che nel bosco è presente da sempre: gli alberi maestosi, muti testimoni dei combattimenti; ad essi si aggiungono, in primo o in secondo piano, i volti di un gruppo di studenti di Scienze della Comunicazione che vivono la storia come un racconto e che, uniscono il loro tempo a quello antico degli alberi.
Il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, durante la presentazione della mostra – che si è tenuta a Teramo il 2 ottobre e sarà visitabile dal 4 al 16 ottobre presso lo spazio espositivo de L’Arca-Laboratorio per le arti contemporanee – ha posto l’accento “sull’importanza del progetto e sull’altissimo valore del messaggio che lancia alla nostra comunità. La storia – come quella di Bosco Matese – va raccontata e rievocata. Non più il monumento, ma lo spazio, la natura di quella battaglia che si incrocia con i nostri giovani”, riconoscendo al fotografo il valore straordinario del mezzo attraverso il quale ha messo in scena la rievocazione della battaglia.
“Quando si parla di libertà” – fa eco il preside di Facoltà di Scienze della Comunicazione, Christian Corsi – “ non bisogna mai abbassare la guardia poiché si tratta di un diritto che non è presente ovunque e sempre. Le foto di Adriani sono potentissime: staffetta della storia tra le generazioni “.
E Luciano Adriani, che guarda “allineando testa, cuore e occhi”, coglie l’immediato senso della realtà riuscendo a carpirne anche gli attimi nascosti. E’ questo che gli ha permesso di guardare gli alberi ritrovandovi forme antropomorfe, quasi che il tempo avesse affidato alla natura il compito di testimoniare la storia e ad Adriani di fotografarlo.
“Ho cercato di pensare a come dare una carezza a quel posto, dimenticato da tutti. Ed è così che ha preso forma il progetto”.
Un progetto che, cammino della fotografia e dell’anima, stravolge le usuali, stanche e ripetitive cerimonie di commemorazione; le immagini di Adriani restituiscono a Bosco Matese “la potenza della sua storia e la sacralità dell’ambiente”.
I giovani universitari rappresentano i giovani che nel 1943 combatterono su quella montagna. Bosco e giovani hanno consentito – attraverso le immagini – “il superamento della retorica che ha confinato il ricordo di Bosco Martese al 25 settembre – ha sottolineato – facendolo diventare qualcosa che vive nella quotidianità ed è straordinario che siano propri i giovani a diventare testimoni del tempo” come ha sottolineato Andrea Core assessore alla cultura del Comune di Teramo.
La presidente dell’associazione Artruv’Arte, Francesca Della Monica, ha evidenziato come nelle “foto di Luciano si vede la sua attenzione alla natura, a quello che può trasmettere oltre il semplice scatto” e la giornalista Anna Fusaro, curatrice della mostra, ripercorrendo la genesi del progetto e le caratteristiche del percorso espositivo ha confermato la scelta vincente di costituirlo in mostra, anziché in antologia divisa per sezioni, dove le immagini rimandano “alberi del bosco, di cui vengono colti gli aspetti antropomorfi, che fanno quasi sempre emergere dei volti, delle facce che ci guardano così come ci guardano questi giovani, i cui volti sono ripresi accanto agli alberi, che hanno la stessa età di quei combattenti che si arroccarono a Bosco Martese”.
Insieme alla mostra, anche un volume, di grande formato con 120 pagine stampate in quadricromia, che porta lo stesso titolo della mostra “Bosco Matese – Testimoni del tempo” con foto di Luciano Adriani, edito dalla casa editrice teramana Ricerche Redazioni di Giacinto Damiani e Barbara Marramà.
Nel libro-catalogo più foto che nella mostra, circa 47, introdotte dai testi di Dino Mastrocola (rettore Università degli Studi di Teramo), Christian Corsi (preside della facoltà di Scienze della comunicazione), Gianguido D’Alberto (sindaco di Teramo), Andrea Core (assessore alla cultura di Teramo), Francesca Della Monica (presidente dell’associazione culturale Artruv’Arte), dal contributo storico di Francesca Fausta Gallo (preside della facoltà di Scienze politiche dell’ateneo teramano e Ordinario di Storia moderna) e Pasquale Iuso (Ordinario di Storia contemporanea), dalla presentazione della curatrice Anna Fusaro (giornalista culturale).