Bper riapre a L’Aquila. La Cgil: «Bene la sede in centro storico. Ora le assunzioni»
L’AQUILA – Riapre in centro la storica sede della Bper, ex Cassa di Risparmio dell’Aquila, uno dei simboli del capoluogo di regione abruzzese, e già questo è un risultato.
Ora, dopo la riapertura, nuovo passo in avanti per il “ripristino” post sisma del centro aquilano, la Cgil chiede all’istituto bancario di procedere con le annunciate assunzioni.
Questa la nota ufficiale di Cgil L’Aquila e del sindacato di categoria ad essa aderente, Fisac Cgil, a firma dei segretari Francesco Marrelli e Luca Copersini: «Veder riaprire il portone della storica sede della Cassa di Risparmio, dopo oltre 12 anni di chiusura, è un enorme piacere per chi dal 2009 sogna di ritrovare un centro storico brulicante di vita.
Bisogna dare merito alla BPER per la scelta di essere presente in pieno centro: una scelta per niente scontata, come dimostrano altri istituti di credito. Una scelta sensata visto che, ino al 6 aprile 2009, operava un’altra banca, nella stessa locazione.
Rinasce un simbolo della vita produttiva del centro storico dell’Aquila
Un percorso, consapevole e mirato: se fino a qualche decennio fa le banche facevano a gare per meritarsi il posto incentro oggi il sistema economico sta cambiando rapidamente. Oggi, il paradosso, fanno a gara per chiudere gli sportelli, incuranti del fatto che in questo modo si contribuisce in modo determinante allo spopolamento di intere aree del paese, escludendo dai servizi bancari tutte le fasce di popolazione “fragili” che per tanti motivi possono avere difficoltà ad accedere ai servizi online. Gli istituti creditizi giustificano queste scelte con il progresso e la digitalizzazione, quando in realtà l’unica molla che spinge a tagliare sedi e dipendenti è la ricerca spasmodica del profitto.
Si tratta di un problema particolarmente grave in una provincia come la nostra, dove ormai due terzi dei comuni sono totalmente sprovvisti di sportelli bancari.
Rimane inevitabile, anche ricordare che la Carispaq è stata la più fortunata tra le Casse di Risparmio abruzzesi, avendo trovato un acquirente solido che ha comunque assicurato a dipendenti e clienti prospettive decisamente migliori rispetto a quanto è toccato ad altri istituti.
Fino a qualche anno fa, entrare in una qualsiasi banca della nostra provincia significava accedere in un ambiente non troppo illuminato, spesso caotico con il chiacchiericcio delle tante persone in fila. Un posto in cui una richiesta di prestito veniva valutata non in base a freddi algoritmi, ma basandosi sul fatto che il valutatore conosceva tutta la storia della famiglia del richiedente, e ancor prima di guardare i documenti sapeva se si trattava di persona degna di fiducia.
«Le nuova banche sono belle e ordinate ma prive dell’allegro caos di una volta»
Sono belle le filiali moderne. Luminose e colorate. Poche file, perché in tanti hanno ormai imparato a fare online le loro operazioni, e perché in molti casi si accede per appuntamento. Ambienti ordinati, puliti, ma freddi. Lontani dall’allegro caos che c’era prima del sisma.
Le banche che il terremoto ha chiuso a forza erano ancora incentrate sulle persone, sulle relazioni umane.
Quelle che progressivamente le hanno sostituite sono basate sulle pressioni commerciali, con il cliente che non viene più ascoltato ma “pesato” in base al numero di prodotti acquistati.
Le banche di oggi non sono quelle che c’erano prima del sisma. Sono due mondi diversi, in periodi storici molto più distanti fra loro di quanto il banale conteggio degli anni farebbe immaginare.
Marrelli e Copersini: «Condividiamo ll piacere della riapertura, ma ci sono in ballo posti di lavoro per i giovani»
Torniamo alla BPER. In occasione dell’apertura della nuova Sede, il comunicato stampa della Direzione Regionale Abruzzo e Molise ha parlato del “piacere di contribuire in modo concreto al rilancio della città”. Un piacere che condividiamo e che accogliamo con soddisfazione, in un momento in cui la banca ha una grande opportunità per dimostrare che la nostra Città, la nostra Provincia, sono davvero importanti.
Il piano industriale 2019-2021 prevedeva infatti, nuove assunzioni nella misura di una ogni 5 uscite. Nella Provincia dell’Aquila sono stati oltre 30 i lavoratori cessati, a fronte dei quali ci sono state due sole assunzioni: per questo, la Bper dovrebbe ancora procedere all’assunzione di 4 giovani».
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