Bullismo, Cyberbullismo e Sicurezza in Rete

AVEZZANO – Il 7 febbraio, ricorre la Giornata Nazionale Contro Bullismo e Cyberbullismo a Scuola e, dopo pochi giorni, precisamente l’11 febbraio, sarà la volta del Safer Internet Day Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea, con il titolo per l’Italia di “Together for a Better Internet”, insieme per un internet migliore.

Cosa leghi questi due eventi lo si può dire rapidamente: bullismo e cyberbullismo usano lo strumento internet per la diffusione in rete delle violenze e delle discriminazioni attuate. Quindi, c’è un contenuto, che lede fisico, anima e dignità di chi è coinvolto, che viene diffuso attraverso un mezzo che raggiunge chiunque sia connesso.

Per quanto i termini – bullismo e cyberbullismo – vengano usati quasi come sinonimi, è necessario che ci sia consapevolezza che si tratta di comportamenti diversi che danno luogo a comportamenti differenti che, a volte, possono sommarsi risultando davvero devastanti.

Il termine BULLISMO è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno, ripetutamente, compie azioni violente ed intimidatorie o dice cose per avere potere su un’altra persona o dominarla. E’ evidente che si tratta di comportamenti “in presenza” caratterizzati da precisi fattori: intenzione di fare del male; il perdurare nel tempo; l’assunzione di potere del “bullo”; la vulnerabilità della “vittima”;  l’isolamento e l’esposizione sociale per paura di ritorsioni;  le conseguenze, soprattutto quelle psicologiche, sulla “vittima”.

Il termine CYBERBULLISMO invece, è la diffusione in rete del più ampio fenomeno dl bullismo o di messaggi, immagini, video offensivi pubblicati attraverso cellulari, wattsapp o siti web tramite internet. La diffusione avviene spesso all’insaputa della “vittima”.

La scuola, le agenzie educative, i media brand degli studenti italiani e associazioni di promozione sociale si occupano attivamente del problema e propongono indagini, studi e riflessioni  al fine di monitorarne gli effetti e proporre azioni efficaci per prevenirlo e contrastarlo.

Rimanendo in ambito scolastico, fanno testo i risultati di un questionario che è stato proposto ad un campione di oltre 8.000 studenti dall’ Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e da ScuolaZoo; ebbene, il fenomeno sta assumendo, e non da oggi,  proporzioni a dir poco preoccupanti se è vero che:

  • differenze di genere si rilevano anche in tale settore per cui le ragazze sono più colpite dei ragazzi;
  •  – più di 4 ragazzi su 10 hanno dichiarato di aver subìto atti di bullismo;
  •  – 6 su 10 hanno dichiarato di aver assistito a fenomeni di violenza in rete e non;
  •  – 1 ragazzo su 10 ha dichiarato di esser stato colui che bullizzava, cioè il “carnefice”;
  •  – circa la metà degli adolescenti (ragazze e ragazzi) – 44, 9% –  ha subìto atti di bullismo ma gli uomini di più , 46,5%;
  •  – il cyberbullismo colpisce di più le ragazze, 12,4% contro il 10,4% dei ragazzi;
  •  – i commenti sessuali vengono subìti dal 32% delle ragazze mentre solo il 6,7% dei ragazzi ne è vittima;
  • la violenza in rete fa più paura ai ragazzi, 43,2% contro il 38,2% delle ragazze;
  •  – i “trolling”che sono messaggi provocatori, irritanti, falsi o fuori tema con lo scopo di disturbare, provocare reazioni forti, colpiscono più i ragazzi, 16%, delle ragazze 7,2%;
  •  – la paura di diventare bersaglio di trolling preoccupa di più le ragazze 39,5% dei ragazzi 31,7%;
  •  – la perdita della propria privacy preoccupa parimenti ragazze e ragazzi con un percentuale quasi uguale rispettivamente di 33,1% e 32%;
  •  – il timore dell’adescamento on line inquieta 1 ragazza su 3 dunque il 28,4%;
  •  – ammette di aver compiuto atti di bullismo 1ragazzo su 10 mentre la percentuale scende allo 0,50% quando a rispondere sono le ragazze.

E’ dunque innegabile, come affermano l’Osservatorio indifesa e ScuolaZoo, che il problema esiste ed è incombente e che “chi vive queste esperienze sviluppa sentimenti di vergogna, ansia e malessere sia fisico che psicologico” e le conseguenze – in primis l’abbassamento del livello di autostima – spesso si protraggono ben oltre l’età adolescenziale fino all’età adulta, dando luogo a disturbi di comportamento e di relazione, qualora non si intervenga prontamente ad aiutare, sostenere, ricostruire le personalità oltraggiate.

La tragica protagonista di tali sofferenze è la violenza che, praticata off o on line, “entra nelle vite dei ragazzi, li agita, li condiziona lasciando segni sulla loro personalità” – afferma Paolo Ferrara direttore di Terre des Hommes – il quale ritiene ancora che  la violenza praticata è di gran lunga superiore e dirompente rispetto a quella puramente fisica perché portata ad una identità che si sta costruendo come struttura portante della persona.

Si è detto di “carnefici” e “vittime” non per ghettizzare o discriminare ma semplicemente per riconoscere chi offende e chi è offeso; in realtà, si rilevano difficoltà dall’una e dall’altra parte: chi offende, di solito usa la violenza per imporsi nel convincimento di non essere accettato diversamente o perché proveniente da contesti dove la violenza la fa da padrona; chi è offeso, per carattere o per educazione, non riesce a contrastare l’attacco e soccombe senza reagire. Una terza categoria di persone sono quelle che “girano la testa dall’altra parte”, avallano con il silenzio i comportamenti violenti o, peggio ancora, amplificano la connivenza con “i carnefici” condividendo sui social  le violenze alle quali hanno assistito o hanno ripreso, senza problematizzarsi circa le conseguenze del  loro irresponsabile agire. Si afferma perciò, senza pena di smentita, che l’aiuto per la risoluzione del problema debba essere rivolto a tutti i portatori d’interesse, sebbene con interventi specifici e diversificati, sempre con lo scopo di favorire uno crescita armonica e uno sviluppo emotivo e affettivo sereno degli adolescenti.


Gli stakeholder coinvolti nei progetti sono diversi e si collocano a diversi livelli ma tutti hanno come scopo quello di prevenire, contrastare, predisporre attività che contengano il fenomeno e offrano soluzioni per la positiva risoluzione del problema.

 Il MIUR, Ministero dell’Istruzione, dal 2007 ha definito – attraverso direttive ministeriali  (D.M.n.16 del 15.02.2007  –  n. 30 del 15.03.07 – L. 20.05.17 n.71 – 13 aprile 2015 nuove linee di orientamento e successive integrazioni) una serie di disposizioni che prevedono la realizzazione di una serie di azioni per fornire al personale della scuola gli strumenti di tipo pedagogico e giuridico per riconoscere i segnali precursori dei comportamenti a rischio e per prevenire e contrastare le nuove forme di prevaricazione e di violenza giovanile.

Inoltre, forniscono indicazioni operative per la riorganizzazione degli Osservatori Regionali sul bullismo prevedendo la costituzione di un “nucleo operativo” che operi sulle problematiche relative alle nuove forme di devianza giovanile (bullismo, cyberbullismo, stalking e cyberstalking) possedendo  le competenze necessarie per sostenere concretamente le scuole in rete e i docenti, attraverso interventi di consulenza e di formazione mirata, assicurando anche la raccolta e la diffusione di buone pratiche.

Terre des Hommes, organizzazione presente in 67 paesi con 816 progetti a favore dei bambini si pone in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare loro cure, cibo, istruzione ed educazione.

ScuolaZoo è il media brand degli studenti italiani ed è seguita da 4 milioni di follower. Interloquisce con i ragazzi, dialogando con il loro linguaggio senza filtri, servendosi dei loro canali social. Si impegna a liberare e a migliorare il potenziale dei ragazzi, lasciandoli liberi di esprimersi e raccontare sogni e bisogni e a collaborare per una scuola migliore per e con gli studenti.

Kreattiva, associazione di promozione sociale il cui principale impegno è rivolto alla partecipazione, al contrasto dell’emarginazione, all’innovazione sociale, all’uso creativo dei media e incubazione di idee con l’obiettivo di creare percorsi partecipati di crescita individuale e collettiva attraverso il miglioramento delle condizioni di vita e sviluppo di bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

Terre des Hommes e ScuolaZoo hanno promosso la diffusione dei dati dell’Osservatorio indifesa, un’indagine che ha raccolto le risposte ad un questionario di 8.000 ragazzi e ragazze, la cui sintesi è stata prima riportata.  In aggiunta Terre des Hommes ha prodotto – diretto dal regista Stefano Girardi – un video dal titolo  @pri gli Occhi# che pone l’accento su tutti i protagonisti della triste rappresentazione di un episodio di bullismo/cyber bullismo che, come detto sopra – sono le “vittime” i “carnefici” e quelli che “girano la testa da un’altra parte”.

Ora dovrebbe essere più chiaro quello scritto in apertura di articolo e del legame profondo e indissolubile tra bullismo – cyber bullismo – uso dei social e di internet.

Interessante e utile – per le splendide occasioni di riflessione che può offrire – la visione del video @pri gli Occhi# da proporre alle scuole, in particolare scuole medie e biennio superiori, con relativo spazio dedicato agli interventi e alla discussione che, condotti con competenza e pari delicatezza, probabilmente favoriranno testimonianze e confidenze da parte dei ragazzi.

Le due giornate, quella del 7 e quella dell’11, sono dunque parimenti importanti perseguendo, la prima, l’obiettivo di presentare gli allarmanti dati su esposti e di elaborare strategie di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyber bullismo e la seconda, quello di far riflettere le studentesse e gli studenti non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno per rendere internet un luogo positivo e sicuro.

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