Caccia ai cervi in Abruzzo, Marsilio: “Specie in sovrannumero”
L’AQUILA – “É una triste necessità, non siamo per niente contenti di doverlo fare e so perfettamente che nell’adottare questa scelta mi sarei guadagnato quintalate di impopolarità.
Però è necessario farlo perché quando una specie diventa in sovrannumero sottrae spazio alle altre e noi abbiamo specie molto delicate come l’orso Marsicano e il camoscio d’Abruzzo che rischiano, se non teniamo sotto controllo la popolazione dei cervi, di non avere più la nutrizione sufficiente: un cervo adulto mangia circa 20 chili di vegetazione al giorno”.
Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio (FdI) a proposito della delibera della sua giunta sull’abbattimento selettivo di 469 cervi, intervenendo, nel pomeriggio, a Tg4 – ‘Diario del giorno’ su Retequattro.
“Interi branchi di cervi sono stati anche recentemente filmati – ha aggiunto – e sono diventati molto virali perché è uno spettacolo bellissimo da vedere, ma consumano tanta vegetazione e questo è un problema che zoologi, biologi, faunisti, veterinari, dirigenti e direttori dei parchi regionali e nazionali hanno segnalato e che l’Ispra, ente per la protezione e la ricerca ambientale che ha una competenza sulla fauna selvatica, ha certificato e riconosciuto”.
Secondo Marsilio la questione principale è “mantenere l’equilibrio ambientale, poi c’è anche la sicurezza stradale con l’incremento degli incidenti e il tema degli agricoltori, perché nessuno può pensare di risolvere il problema facendo non so quante mila chilometri di recinzioni elettrificate in piena campagna: tutte queste soluzioni che vengono proposte adesso come soluzioni alternative, sono quelle che abbiamo già adottato, ma non sono sufficienti”. “Registro che la Regione Abruzzo – ha sottolineato – è l’ultima regione in Italia ad aver aperto la caccia, ad averlo fatto solo in una provincia su quattro, solo nelle aree fuori parco e per un numero limitato di capi”.