Caccia al cervo in Abruzzo, dagli agricoltori cesti per il Tar. Protesta ironica dell’associazione contro il rinvio a maggio dell’esame di merito

L’AQUILA – Un cesto di “prodotti tipici” da consegnare a ciascuno dei componenti del Tribunale amministrativo regionale: questa la singolare mobilitazione che l’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali intende portare avanti martedì 3 dicembre dalle 10 davanti alla sede del Tar Abruzzo all’Aquila per protestare contro la decisione di rinviare l’esame di merito della delibera sull’abbattimento dei cervi in Abruzzo a maggio, praticamente a stagione venatoria conclusa.

L’iniziativa, organizzata in forma ristretta, avrà un taglio ironico: i manifestanti consegneranno i cesti per “rifocillare” i componenti del Tar.

“Non è pubblicità ai nostri prodotti – chiarisce il vice presidente dell’associazione, Dino Rossi – ma un gesto simbolico per alleggerire i tempi di lavoro del Tar, che ha fissato al 14 maggio 2025 la discussione sull’abbattimento”.

“In pratica – incalza Rossi – come si usava un tempo quando i contadini mietevano a mano, le donne si recavano al campo con un canestro pieno di prodotti che avevano a disposizione per far pranzare i loro famigliari, ma soprattutto per non perdere tempo a tornare a casa a piedi dai campi. Quindi, abbiamo pensato che se il Tar Abruzzo trova spazio a fissare la data per la tutela del mondo rurale a distanza di sei mesi vuol dire che sono pieni di lavoro, per questo motivo siamo lieti di dare una mano ad accorciare i tempi”.

Nei cesti, però, saranno presenti quasi solo peperoncini, definiti “gli unici prodotti agricoli risparmiati dalla fauna selvatica”.

L’iniziativa mira a sensibilizzare agricoltori e automobilisti danneggiati dai cervi. I promotori sottolineano inoltre i rischi sanitari legati alla sovrappopolazione di cervi, come i focolai di tubercolosi bovina registrati a Roio Colle (L’Aquila), che hanno portato all’abbattimento di 200 bovini infettati al pascolo condiviso. L’associazione teme anche un impatto sull’orso marsicano.