Campli, il santuario della Scala Santa racchiude un elevato valore religioso

CAMPLI – Ventotto gradini dedicati alla fede cristiana conducono i credenti in un prominente percorso introspettivo dove l’arte pittorica, esposta nelle pareti interamente affrescate, è manifesto di grandi elaborazioni morali. 

La Scala Santa venne istituita in una stradina dello storico borgo di Campli, presso la chiesa di San Paolo e la chiesa di San Giovanni il 21 gennaio del 1772 per merito del pontefice Clemente XIV e per il lavoro diplomatico del priore dell’arciconfraternita delle Sacre Stimmate di San Francesco. 

L’edificio sacro rappresenta un particolare luogo per effettuare dei riti che conducono all’indulgenza plenaria con lo stesso valore dell’omonima Scala di Roma. I gradini, realizzati in legno di ulivo per incentrarne maggiormente il valore della pace e dell’equilibrio spirituale, vengono saliti dai fedeli rigorosamente in ginocchio, al fine di effettuare la remissione dei loro peccati. 

Durante questa pratica religiosa, i penitenti, mediante delle figurazioni pittoriche operate su sei grandi tele ed esposte ai lati, percorrono metaforicamente la passione, la morte e la resurrezione di Cristo, generando in un percorso sensoriale e introspettivo la purificazione della propria anima.

Susseguentemente, percorrendo la scala di discesa, i dipinti che affiorano ai loro occhi, presentano dei colori più vivaci e saturi rievocando bensì la resurrezione di Cristo e interpretandone simbolicamente l’indulgenza plenaria ottenuta dai loro regressi peccati. 

Questa pratica però, si può effettuare solamente nei giorni stabiliti, quali: la terza domenica di Pasqua, sabato, domenica, lunedì e martedì della terza domenica di settembre, negli ultimi sabato, domenica e lunedì di ottobre e tutti i venerdì di Quaresima, dal venerdì dopo le Ceneri al venerdì Santo. Tuttavia, negli altri giorni sarà possibile ottenere l’indulgenza parziale.

Attenzionando l’apice della scalinata troviamo una grata che dirige al Sancta Sanctorum, vero cuore del santuario. Inoltre, all’interno del santuario vi sono ben custodite alcune schegge della croce di Cristo oltre a numerose reliquie conservate in artistici e pregevoli reliquiari di scuola napoletana. L’intera lavorazione pittorica fu eseguita dall’artista teramano Vincenzo Baldati, il quale ultimò i lavori nel 1781. 

Molti sono i fedeli che ad oggi si recano in questo luogo di culto racchiudendone un punto di riferimento davvero importante e, conquistando anche l’interesse di alcuni atei, talvolta, questi ultimi manifestano delle originali interpretazioni filosofiche che, seppur distanti dalla religione, affiorano piacevolmente nel rispetto di ogni Credo.

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