Cannavacciuolo porta ai Marsi Milva “La Rossa” con “Milva donna di teatro”
Breve assaggio video della piece teatrale
AVEZZANO – Uno spettacolo di alto valore artistico attende per venerdì 8 aprile alle ore 21 il pubblico del Teatro dei Marsi.
Un illustre protagonista del teatro italiano – Gennaro Cannavacciuolo – darà vita ad una performance, della quale, essendo ad un tempo attore–cantante, sarà l’eclettico mattatore.
“MILVA DONNA DI TEATRO” è uno spettacolo dedicato alla splendida “rossa” – titolo di un brano scritto da Enzo Iannacci e a lei dedicato – della canzone italiana.
Ma non solo. Agli inizi degli anni ’70 infatti, inizierà a calcare le tavole del palcoscenico e avvierà la sua carriera di attrice teatrale prima nel teatro leggero poi in quello brechtiano, diventandone la maggiore interprete italiana.
Spettacolo che omaggia “La Rossa” attrice e intensa interprete
Gennaro Canavacciuolo accompagnato dai musicisti Dario Pierini al pianoforte, Silvia Lanciotti al violino, Andrea Tardioli al sax clarino, da Flavia Ostini al contrabbasso e da Antonio Donadone alla batteria, racconterà e canterà l’incredibile carriera di Milva.
Le scenografie e le videoproiezioni consentiranno di apprezzare e ricordare la grande artista non solo per la narrazione della biografia ma avendo ben presente attori e registi che dagli anni ’50 si sono ispirati a lei e ai suoi successi internazionali.
Cannavacciuolo ha ricamato un recital su misura per Milva in cui testi, personaggi famosi, luci, colori e musiche, in una fatata sincrasia/sinestesia, generano una tensione emotiva in crescendo, chiudendo l’escalation senza mai scendere di tono.
Le note di regìa ben danno ragione di quanto c’è da attendersi:
“Dal fondo sala avanza una figura discreta che inizia a leggere la lettera di addio che Milva scrisse al suo pubblico Quando è in prossimità del palcoscenico, parte la musica e la figura narrante inizia a cantare si apre così l’emozionante spettacolo di Gennaro Cannavacciuolo”.
Le musiche e i testi di Bevilacqua, Patroni Griffi, Morricone, Vangelis, Mikroutsikos, Battiato, Faletti, Iannacci, Strehler, Brecht e Kurt Weill scandiscono il primo tempo e sono interfacciati da proiezioni video dove la figura di Milva si dissolve e si ricompone in quelle di Romy Schneider, Silvana Mangano, Tino Carraro e Adolf Hitler (il riferimento alle deportazioni viste da Brecht è frutto di una serie di effetti video e luci che sono il furtto di un lungo lavoro di ricerca fotografico e videografico).
Nel secondo tempo domina il rosso bordeaux, colore della passione che fa da fil rouge appunto, a Edith Piaf Alda Merini Evita Peron, Astor Piazzolla ed antiche canzoni napoletane amate da Milva dominano la scena In un climax di crescente tensione emotiva.
Il congedo finale è la lettura dell’ultima parte della lettera di addio di Milva, culminante con “Balada para mi muerte” di Piazzolla.