Carabinieri forestali ancora una volta impegnati nel rilevare lo stato di salute delle foreste reatine
“Tutela e difesa dell’ambiente passa anche per lo studio dei nostri boschi“
Anche quest’anno militari specializzati del Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti, titolati e formati, stanno conducendo rilievi in campo relativi al programma internazionale “ICP Forests” (International Co-operative Programme on Assessment and Monitoring of Air Pollution Effects on Forests ovvero Programma internazionale di cooperazione per la valutazione e il monitoraggio degli effetti dell’inquinamento dell’aria sulle foreste), che in Italia viene applicato attraverso il Programma Nazionale Integrato per il Controllo degli Ecosistemi Forestali (Con.Eco.For.).
Oltre alla classica attività di prevenzione e contrasto dei reati ambientali, la legge affida ai Carabinieri Forestali anche l’attività di studio e rilevazione qualitativa e quantitativa delle risorse forestali volta a monitorare lo stato fitosanitario dei boschi, raccogliere ed elaborare dati, anche in relazione alle aree percorse dal fuoco, e controllare il livello di inquinamento degli ecosistemi forestali.
Il Con.Eco.For. prende avvio nel 1995 per dare attuazione agli impegni assunti a livello internazionale nel settore del controllo dello stato di salute delle Foreste, attraverso lo svolgimento di approfondite indagini sulla vegetazione, le condizioni delle chiome, il contenuto chimico delle foglie e dei suoli, le variazioni di accrescimento degli alberi, le deposizioni atmosferiche, il clima e il microclima, l’ozono e la biodiversità.
Si tratta di attività di rilievo altamente qualificanti, per le quali i Carabinieri forestali sono chiamati a frequentare periodici corsi di aggiornamento professionale.
I dati rilevati dai militari in bosco, con l’ausilio di applicativi, vengono trasmessi al Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri per la loro elaborazione (anche grazie al confronto con quelli degli negli anni precedenti) e successivamente sono utilizzati per definire una mirata azione di prevenzione e contrasto di eventuali attacchi parassitari o per esaminare fattori di importanza primaria, quali l’inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici ovvero la perdita di bosco da attribuirsi a cause esterne come gli incendi boschivi.
Il monitoraggio delle foreste viene condotto da circa 20 anni su un campione nazionale di 347 siti selezionati per tipologia di vegetazione tra le aree oggetto di studio e rilievo dell’“Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi di Carbonio” (INFC), per il quale i militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti addetti al monitoraggio hanno contribuito alla costituzione, mediante rilievi in campo nel biennio 2018-2019 su ben 190 siti di interesse, in Provincia di Rieti e Viterbo.
Questa attività, che si svolge a livello nazionale ogni 10 anni circa, ha contribuito a stimare la quantità di carbonio fissato, attraverso la fotosintesi clorofilliana, nei tessuti vegetali vivi o morti nelle foreste italiane, cosiddetti “serbatoi di carbonio”, composti da rinnovazione vegetale, dai tessuti vegetali di alberi e arbusti e dal legno morto.
Tale valutazione è fondamentale per determinare il contributo che i nostri boschi assicurano alla mitigazione dei cambiamenti climatici in atto, attraverso l’assorbimento di anidride carbonica (CO 2 ).
In altri termini, i serbatoi di carbonio rappresentano il risultato positivo nel bilancio “emissione/assorbimenti di gas serra” che il nostro Paese deve contabilizzare per ridurre le emissioni in atmosfera, in ottemperanza agli impegni presi a livello internazionale con la sottoscrizione il noto Protocollo di Kyoto.
Allo stesso tempo, i dati rilevati sono di primaria importanza per l’ottimizzazione della gestione del patrimonio forestale italiano e la sua utilizzazione sostenibile. Con la misurazione degli alberi in piedi, infatti, si conosce
com’è attualmente il bosco, con lo studio della rinnovazione si può dedurre quale sarà la sua evoluzione e attraverso la valutazione in campo degli accrescimenti legnosi si può decidere come deve essere gestito in futuro quel bosco o altri boschi con caratteristiche simili, anche attraverso l’elaborazione di strumenti di lavoro come le tavole di cubatura, basate su osservazioni in campo effettuate su larga scala.
In Provincia di Rieti le attività Con.Eco.For., per l’anno corrente, termineranno il prossimo 30 settembre, a fronte di un impegno costante garantito dalla specialità Forestale dell’Arma, che non indietreggia di fronte alle problematiche ambientali purtroppo crescenti e che destano sempre maggiore interesse e preoccupazione sociale.