Carcere dell’Aquila. Mensa non igienica e cibo pessimo. Gli agenti rifiutano il pasto
Nuova denuncia del segretario della Fp-Cgil provinciale, Giuseppe Merola
L’AQUILA – Gli agenti di Polizia penitenziaria in servizio ne carcere dell’Aquila rifiutano il pasto loro spettante durante l’orario d servizio. Mensa in pessime condizioni igieniche e cibo dalla qualità inesistente sono le motivazioni di questa decisione. Un a segnalazione non nuova, già fatta nei mesi scorsi e ribadita, solo una settimana fa, dalla Fp-Cil provinciale a seguito di una visita all’interno del carcere aquilano. A quanto pare, però, nulla si sarebbe mosso.
Annunciando stato di agitazione e proteste, così commenta la scandalosa situazione del carcere aquilano il segretario della Fp-Cgil Polizia Penitenziaria, Giuseppe Merola: “È da qualche giorno che, circa novanta poliziotti penitenziari, di stanza presso l’Istituto penitenziario aquilano, si astengono volontariamente dalla fruizione dei pasti spettanti durante l’orario di servizio.
A darne notizia è Giuseppe Merola della Fp-Cgil Polizia Penitenziaria che evidenzia la grave situazione, già denunciata nella scorsa visita sui luoghi di lavoro del 18 novembre scorso, sia igienico-sanitarie in cui versa il locale mensa che rispetto alle doglianze pervenute dal personale beneficiario, compreso quello del Gruppo Operativo Mobile.
È inaccettabile – chiosa Merola – quanto sta accadendo e per questo lanciamo un grido d’allarme alle Autorità istituzionali e sanitarie, nonostante l’apprezzabile e minuziosa attenzione dimostrata dal Comandante di Reparto, come dell’ulteriore missiva inviata in data odierna.
Siamo fiduciosi in prossime attività riparative, in caso contrario indiremo lo stato di agitazione con manifestazioni di protesta, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Sarà possibile prendere in considerazione delle richieste, assolutamente base e peraltro a tutela della salute dei lavoratori a anche dei cittadini, provenienti da persone che svolgono un compito durissimo, pericoloso e di grande delicatezza e che di certo non guadagnano centinaia di migliaia di euro all’anno? “Attendere prego…”