Carcere in “fiamme” a Roma.Nardella (S.PP):Devastazioni “annunciate” a Regina Coeli



Roma-È sembrato di stare in una scena di guerra ieri sera presso l’ottava sezione del carcere romano di Regina Coeli, laddove sono reclusi un centinaio di detenuti.
Alla distruzione degli ambienti si sono accompagnati fiamme e “ordigni” ricavati dalle bombolette dei fornelli a gas del tipo quelli in uso in cella per cucinare e preparare vivande.
Solo poche decine ieri sera gli agenti a presidiare un carcere che consta di quasi 1200 detenuti su poco più di 600 posti regolamentari anche se a raduno sembrerebbero essere stati chiamati tutti quelli fuori dal servizio.



-Lo fa sapere , Mauro Nardella Vice Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP-

“Un carcere, quello romano, in notevole sovraffollamento e con il doppio dei reclusi previsti. Un istituto di pena che inquadra molto bene il disastro nel quale è stato catapultato in questi anni, considerata anche la deflazione di personale di polizia Penitenziaria che oggi presenta un deficit di più del 50%, l’intero sistema carcerario italiano.



Una situazione, quella del Regina Coeli, che disegna un quadro generale che non depone assolutamente a favore di una civiltà tanto decantata da un Paese ritenuto tra i migliori al mondo ma che tanto Dostoevskij quanto Beccaria considerata l’idea che avevano del carcere e del concetto di civiltà ad esso ricollegato, non lo avrebbero per nessuna ragione al mondo catalogato come tale.
E come non dargli ragione visto che al vergognoso sovraffollamento fatto di decine di migliaia di detenuti in più si associano logistiche da terzo mondo?
Non si contano più le devastazioni, i soprusi, gli insulti e le aggressioni subìte dal personale in tutta l’Italia e arrivate ormai a toccare più di 2700 dall’inizio dell’anno.



Ora si aspettano gli esiti che produrrà il decreto Sicurezza anche se il timore che rappresenti un flop se non addirittura un rimedio peggiore del male non è del tutto infondato visto che la nascita di nuovi reati senza l’arruolamento di personale ( almeno 20.000 unità) e la realizzazione di nuove carceri in grado di eliminare il surplus attualmente presente potrebbe rappresentare davvero un terribile boomerang.

-Conclude amaramente Nardella-