Carceri. Fp-Cgil Abruzzo e Molise protesta il 10 giugno al Ministero della Giustizia, su iniziativa della Fp-Cgil nazionale
PESCARA – Protesta a Roma, su iniziativa della Fp-Cgil Nazionale, della Fp-Cgil Abruzzo e Molise, il 10 giugno, davanti al Ministero della Giustizia. Una protesta che trova origine nella condizione disastrosa delle carceri italiane e, in particolar modo, di quelle abruzzesi e molisane dove sia i detenuti che gli agenti di Polizia Penitenziaria, hanno ogni giorno difficoltà importanti da affrontare e gestire.
«La situazione è ormai insostenibile nel panorama penitenziario nazionale, specie nelle carceri abruzzesi e molisane; e questo preoccupa davvero tanto per possibili ulteriori compromissioni dell’incolumità psico-fisica dei nostri lavoratori e le condizioni generali degli Istituti Penitenziari».
A dichiararlo è Giuseppe Merola – Coordinatore Regionale FP CGIL Abruzzo Molise/Giustizia – che apprezza e sostiene l’iniziativa della FP-Cgil Nazionale, con la promozione di un sit in di protesta, per il prossimo 10 giugno, in via Arenula a Roma, dinanzi la sede del dicastero della Giustizia.
«La FP CGIL rivendica carenze organiche di poliziotti penitenziari (mancano 5000 agenti nel nostro Paese, di cui più di 250 in Abruzzo e Molise) e un adeguato rinnovo contrattuale, nonché diritti e tutele – sostiene Merola – e per questo diciamo basta. È giunto il momento di intervenire seriamente con politiche concrete e risolutive. Nei giorni scorsi – continua il sindacalista – come Fp-Cgil abbiamo presentato un report agli organismi istituzionali con le vacanze organiche del distretto e abbiamo proclamato uno stato di agitazione unitario che ci vedrà in una manifestazione di protesta indetta per il prossimo 23 giugno, all’Aquila, dinanzi la sede della Giunta Regionale.
La situazione del distretto abruzzese-molisano è considerevolmente critica, il personale di Polizia Penitenziaria è provato da eccessivi carichi di lavoro, aggressioni che si sono consumate in alcune realtà e anche diritti negati (richiami in servizio durante i riposi e cumuli di congedi ordinari non fruiti). Scenderemo in piazza e lotteremo al fianco dei nostri lavoratori di tutta Italia, affinché Istituzioni e Ministero ascoltino i nostri incessanti e legittimi gridi di allarme» conclude Merola.