Caro energia, imprese e sindacati alla Regione: “Subito le misure di sostegno”. Sedici sigle inviano a Giunta e Consiglio otto proposte

PESCARA – «Le misure di sostegno contro il caro-energia a favore delle imprese vanno adottate ora».

È la richiesta che sedici sigle del mondo dell’impresa e del sindacato hanno rivolto a Giunta e Consiglio regionale con una lettera inviata ieri.

A indurre Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Coldiretti, Confapi, Confartigianato, Confcommercio L’Aquila, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl a spingere sul pedale dell’acceleratore è la scadenza di fine anno per la redazione del bilancio di previsione 2023 dell’ente, che prevede anche una consultazione delle forze sociali.

«Una scadenza cui le sedici sigle – si legge in una nota stampa congiunto – espressione del mondo dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, della cooperazione, della piccola impresa, del turismo e dei sindacati di lavoratori – al di là delle specificità di ciascuno – intendono arrivare parlando una sola lingua in materia di contrasto al caro-energia: da qui, insomma, la richiesta di mettere “nero su bianco” i provvedimenti a favore del mondo delle imprese proprio in occasione della redazione dello strumento contabile regionale.

Così, dopo aver espresso “apprezzamento per analoga misura annunciata nelle scorse settimane a favore delle famiglie”, gli estensori del documento – che pure da mesi sono alle prese con un difficile confronto con gli organi di governo regionali sulle misure da adottare – hanno scritto al Presidente Marsilio, agli Assessori Liris, Campitelli e D’Amario, al Presidente dell’Assemblea Sospiri, al Presidente della Commissione consiliare Bilancio, Montepara, e ai Capigruppo consiliari presentando le proprie richieste.

Eccole: rimettere in campo fondi provenienti dalla programmazione 14/20; Sospendere per 4/6 mesi le addizionali Irpef ed Irap non impegnate per il pagamento delle spese sanitarie; mettere a disposizione eventuali royalties derivanti dalla produzione di energia nel nostro territorio; sospensione o riduzione del pagamento del bollo auto per la quota/parte appannaggio della Regione; semplificare e velocizzare le procedure burocratiche per la costruzione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; destinare risorse per erogare un credito di imposta di almeno il 50% alle imprese che decidono di installare pannelli fotovoltaici sui tetti dei loro capannoni, in modo da avviare sia l’autoproduzione che la vendita della parte di energia eccedente ad altri soggetti; potenziare, con risorse finanziarie rilevanti, lo strumento delle Comunità Energetiche (auspicando la rapida soluzione del contenzioso in corso con il governo nazionale sulla legge regionale n.6/22); considerare la necessaria priorità delle aree montane, nelle quali l’emergenza energetica costituirà un problema ancor più drammatico rispetto alle altre aree della regione», conclude la nota.