Caro gasolio: il Flag Costa dei Trabocchi incontra Federcoopesca
La marineria di Ortona ha ricevuto rassicurazioni dopo il tavolo di confronto con il governo
ORTONA – L’attuale tema del caro gasolio, che si sta abbattendo con forza anche sulla marineria locale, e la formazione di nuova forza-lavoro da destinare al settore della pesca.
Sono stati questi i due temi al centro dell’incontro che si è tenuto questa mattina tra il presidente del Flag Costa dei Trabocchi, Franco Ricci, e il direttore nazionale di Federcoopesca, Gilberto Ferrari.
Alla luce delle proteste che stanno interessando la marineria abruzzese, che da giorni incrocia le braccia in segno di protesta contro gli aumenti spropositati del gasolio utilizzato per alimentare le imbarcazioni, il responsabile del consorzio che si occupa di pesca nel territorio della provincia di Chieti, infatti, ha voluto incontrare il referente nazionale dell’associazione delle cooperative di pesca per tracciare un punto sulla situazione.
«Abbiamo incontrato il direttore Ferrari, che ringrazio per la disponibilità e per l’impegno dimostrato a tutela della categoria», ha spiegato Ricci, «per esprimere tutta la nostra preoccupazione davanti all’aumento del prezzo del gasolio, divenuto ormai insostenibile per gli operatori. Abbiamo ricevuto delle rassicurazioni, frutto di alcuni impegni assunti dal governo, che ci auguriamo possano essere rispettati con celerità».
A riassumere tali impegni è proprio il direttore di Federcoopesca, all’esito di un incontro convocato martedì a Roma dal sottosegretario delegato alla pesca, Francesco Battistoni.
«Il gasolio ha raggiunto livelli che in trent’anni non abbiamo mai visto e ha superato una barriera che, se dovesse durare molto a lungo, sarebbe insostenibile», sottolinea Ferrari. «Sulla base della protesta esplosa in questi giorni, il sottosegretario ha ritenuto di convocare con urgenza un tavolo con le organizzazioni professionali e il mondo sindacale della pesca per avere un primo scambio di opinioni. Abbiamo espresso le difficoltà della “nostra” crisi, che è inserita in una crisi energetica e sanitaria globale ben più ampia. Il governo ha annunciato lo stanziamento di 20 milioni di euro come primo provvedimento di urgenza, che servirà a fornire un sostegno alle imprese di pesca per tamponare gli effetti di questa crisi».
«Una seconda cosa che abbiamo chiesto e sulla quale il sottosegretario si è impegnato a lavorare», prosegue, «è un compiuto sistema di ammortizzatori sociali, che ancora oggi manca. Se le barche dovessero continuare a non uscire, pur non spendendo denaro per il gasolio, dovrebbero continuare a garantire la retribuzione ai marinari. Per questo abbiamo chiesto al governo di coprire il mondo della pesca con immediatezza, portando a compimento una riforma che per il settore richiede ancora dei passaggi fondamentali. Anche su questo c’è stato l’impegno di creare subito un tavolo di confronto con il Ministero del Lavoro».
Ma il caro gasolio non è stato l’unico tema affrontato dal Flag Costa dei Trabocchi con il direttore di Federcoopesca, che ricopre anche l’incarico di responsabile di un centro di ricerca sulla pesca e l’acquacoltura.
Ferrari e Ricci, infatti, hanno tenuto un secondo incontro al quale hanno preso parte anche il Comune di Ortona, la Provincia di Chieti e l’ente di formazione Cnosfap.
«L’obiettivo», anticipa il presidente del Flag, «è quello di creare una collaborazione orientata all’attivazione di un percorso, sia scolastico che post scolastico, per formare nuovi addetti alla pesca. Vogliamo cercare di tamponare un’emorragia che il nostro settore sta soffrendo da troppo tempo, causato dalla perdita di imprese e forza lavoro».