Caro pedaggi e sicurezza su A24 e A25. I Sindaci di Lazio e Abruzzo il 23 di nuovo in piazza. Lettera al Governo per “sollecitare” l’incontro
AVEZZANO – Sindaci di Lazio e Abruzzo di nuovo pronto a scendere in piazza per il problema “Caro Pedaggi” per una vera sicurezza sulle autostrade A24 e A25.
In una lettera inviata al Presidente Draghi, al Ministro Giovannini e ad altre autorità competenti, infatti, il Comitato dei Sindaci di Lazio e Abruzzo, riunitosi per valutare il da farsi alla luce degli ultimi eventi, ha deciso di programmare una nuova iniziativa di protesta, il prossimo 23 aprile, e “sollecitare” il Governo a fissare l’incontro chiesto ormai da anni.
I Sindaci di Lazio e Abruzzo non sono più disponibili a tollerare i tanti ritardi di Governo e autorità varie
I Sindaci firmatari della lettera, e aderenti al Comitato, avendo constato l’immobilità del Governo sia sul Pef (Piano economico finanziario,s i in temi di interventi specifici su pedaggi e sicurezza per le autostrade abruzzesi, «non sono più disposti a tollerare ulteriori ritardi “decisionali” – si legge in un passaggio della lettera – nonché soluzioni che danneggerebbero ulteriormente territori dal fragile tessuto sociale e produttivo, zone interne e periferiche dell’Italia centrale già duramente colpita da tragici eventi sismici e da sempre, in lotta contro lo spopolamento, l’impoverimento delle famiglie e l’arretramento della competitività delle imprese».
Su questa base, di conseguenza, i Sindaci, oltre a chiedere di fissare l’incontro più volte richiesto, e sul quale ricordano di non aver mai ricevuto un solo riscontro, hanno deciso di ornare a protestare con una iniziativa che si terrà il prossimo 23 aprile.
Una posizione più che condivisibile, d’altronde, visto che, nell’episodio della Frana fra Carsoli e Roviano, sono venute giù anche alcune verità.
La prima è che la sicurezza strutturale di queste autostrade è tutta da verificare, e non solo per la questione piloni e ponti.
La seconda è che, stando alle indiscrezioni pubblicate, proprio in quei giorni, circa le intenzioni del Commissario, ci sarebbero in previsione aumenti di pedaggi per i prossimi dieci anni.
Come si chiederebbe Berardo Viola nel “Fontamara” di Silone “Che Fare?”.
La risposta è sempre la stessa, lottare, farsi sentire, protestare e fare in modo che le acque non si calmino e che le istanze in questione non finiscano nell’enorme dimenticatoio della politica, se così la si può ancora chiamare, italiana.