“Caro Pedaggi” e sicurezza su A24 e A25: Salvini si sceglie quattro Sindaci. Gli altri invece il 29 andranno a protestare a Roma
AVEZZANO – Salvini si sceglie quattro sindaci e con loro parla della situazione delle autostrade A24 e A25 assicurando che non ci saranno aumenti di pedaggi.
Una scelta irrituale, e anche notevolmente offensiva a livello istituzionale, che ha avuto come unico risultato quello di far confermare, ai “restanti” 117 primi cittadini la manifestazione di protesta del 29 novembre prossimo, a Roma, sotto la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Insomma Matteo Salvini ha deciso di distinguersi dai suoi predecessori, ma, in tutta onestà, nel senso peggiore.
E l’irritazione del Comitato dei Sindaci di Lazio e Abruzzo è manifestata cn tutta chiarezza nella nota che riportiamo integralmente.
«I Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo impegnati nella lotta contro il “caro-pedaggi” e per la sicurezza della A24/A25 – si legge nel documento firmato da tutti i primi cittadini – , all’esito dell’incontro convocato dopo i comunicati stampa del Mit, ribadiscono che il gruppo, ad oggi, non ha ancora ricevuto alcun riscontro alle note inviate al Mit e che i quattro Amministratori delle due Regioni che, nella giornata odierna, hanno incontrato il Ministro Salvini, non rappresentavano il gruppo della “A24/A25” non avendo ricevuto alcuna delega in tal senso.
Pertanto, i Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo restano in attesa di una convocazione ufficiale da parte del Mit e confermano – concludono – , nel caso in cui il “silenzio” del Ministro dovesse perdurare, la manifestazione fissata per il 29 Novembre 2022 nei pressi del Ministero dei Trasporti.
I Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo che portano avanti una battaglia di civiltà da quasi 5 anni, non demordono e continueranno a lottare per garantire ai loro territori autostrade sicure e meno care!».
Se il tentativo era quello di produrre una sorta di “divide et impera”, il Ministro Salvini pare proprio aver totalmente sbagliato strategia.