Cartelle esattoriali della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila in arrivo ai cittadini per le visite mediche prenotate, non fatte e che risultano non disdette
AVEZZANO – Cittadini residenti nella Marsica, nella Valle Peligna, nell’Altro Sangro e nell’Aquilano attenzione alle cassette della pista: non per eventuali messaggi natalizi, ma per il solito atto rovina feste della pubblica amministrazione.
Questa volta, nei panni di Scrooge, si sono vestite la Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila con l’Agenzia delle Entrate che stanno inviando centinaia di cartelle esattoriali per recupero crediti ai residenti nell’area di competenza della Asl aquilomarsopeligna diretta dal dottor Fernando Romano.
Gli atti in questione riguardano le visite mediche specialistiche che i cittadini-utenti della sanità pubblica hanno prenotato, ma che poi, per qualsivoglia intervenuto contrattempo, non hanno effettuato e che si presume abbiano dimenticato di disdire.
Forse non tutti sanno, infatti, che una visita medica specialistica prenotata e non eseguita, va disdetta, a pena di pagarla , successivamente, come sta accadendo in questi giorni.
E si tratta di cartelle che vanno da poche decine di euro fino oltre i 100 euro. Insomma, uno scherzetto davvero d cattivo gusto, che richiama alla mente la sfilza di multe del terribile T-Red di Avezzano, il semaforo con la telecamera e il sistema di rilevamento d infrazioni non il dinosauro T-Rex, di “deangelisiana” memoria.
Alcuni cittadini ci hanno contattato per segnalarci il problema, e ci hanno detto che la disdetta, per quanto a loro conoscenza, si farebbe per telefono al Cup che, quindi, dovrebbe prendere nota e cancellare la suddetta prestazione richiesta.
Tutto a voce, tutto a parole, il che significa che non resta traccia di nulla. E’ mai possibile? E, soprattutto, è questa davvero la prassi normale?
Abbiamo chiesto al portavoce del Centro Diritti del Cittadino di Avezzano, Augusto Di Bastiano, un suo parere: “Le cose starebbero proprio in questo modo e se dovesse arrivare un fiume di cartelle nelle case dei residenti nel territorio di competenza della Asl1, sarà il caso che si approfondisca in tutti i sensi”.
In effetti stentiamo a credere che si possa chiedere il pagamento di una prestazione, presumibilmente non effettuata, perché si ipotizza che l’interessato abbia dimenticato di disdirla, quando, se la prassi per la disdetta fosse quella sopra menzionata, in effetti sarebbe impossibile provare l’una o l’altra cosa.
E allora, come si intende procedere? Si parte dal principio che la pubblica amministrazione ha sempre ragione e il cittadino sempre torto? Si fa affidamento sulla psicologia che, alla fine, si paga tutto pur di non avere fastidi?
Noi riteniamo che, invece, vada fatta chiarezza e che se ci sono falle o buchi nel sistema, queste cartelle debbano essere ritirate e annullate, per il semplice fatto che la responsabilità può essere solo a carico della Asl1 che non ha saputo organizzare un sistema di disdetta chiaro, efficace e che sia tracciabile con estrema trasparenza.
E poiché prevenire è meglio che curare, onde evitare la solita risposta della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, magari affidata alla dichiarazione di qualche direttore di compartimento o servizio, ovvero il classi o “Non è vero niente”, pubblichiamo, adeguatamente private delle generalità dei destinatari, alcune delle cartelle già consegnate in questi giorni. Quindi ci attendiamo riposte concrete, oppure meglio il silenzio.