Caserma degli agenti nel carcere di L’Aquila. Nardella (Uil-Pa): «Direzione e agenti illusi da un progetto mai partito! Basta alle prese in giro»
L’AQUILA – Ancora solo nel mondo dei sogni, a quanto pare, la caserma per gli agenti penitenziari all’interno del carcere di L’Aquila. La denuncia arriva da Mauro Nardella, segretario territoriale della Uil-Pa.
La presenza di un presidio residenziale di polizia penitenziaria in un carcere qual è la caserma agenti, come sottolinea la Uil, è di fondamentale importanza soprattutto se si ha a che fare con un istituto di pena tra i più attenzionati che ci siano.
Da anni la stessa Uil si sta battendo per provare a fare consegnare nelle mani della direzione del carcere dell’Aquila una caserma più bella e soprattutto con un numero di posti sufficienti a soddisfare le esigenze non solo personali degli agenti ma anche di sicurezza.
Del progetto allo scopo disegnato e coperto finanziariamente però non si sa più nulla.
«Del carcere dell’Aquila si continua a parlare sempre e solo di fatti che tutto il mondo oramai conosce e relegati esclusivamente, ahimè, alla tipologia di reclusi “vip” in esso reclusi.
Purtroppo – torna con vena polemica sulla questione Caserma agenti il segretario generale territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria Mauro Nardella – , quasi mai si discute dei diritti soggettivi omessi nei confronti di chi i “personaggioni” della criminalità che conta li gestisce.
Un esempio su tutti? Il non riuscire a vederli dotarsi di idonei alloggi per l’accasermaggio.
Ci avevano quasi illuso quando venimmo a conoscenza dello stanziamento di un milione e seicentomila euro, riservato al progetto di ampliamento dei posti letto da ricavare attraverso la riattazione della struttura deputata ad ospitare detenuti semiliberi e da anni in disuso.
È passato un anno da quando la Uil ne aveva dato notizia – ricorda Nardella -, ma ad oggi di quel progetto non solo non se ne è visto il suo albeggiare ma addirittura non se ne parla più tanto che neanche la Direzione, interrogata in merito nell’ultima tornata contrattuale avutasi la scorsa settimana su questioni afferenti la gestione di altri diritti soggettivi, non ha saputo dare risposte se non un semplice: “non se ne sa nulla”.
Torniamo quindi a ribadire all’Amministrazione Penitenziaria, che bene farebbe ad intervenire e anche subito per dirimere la questione, di muoversi.
Ad essere messa in discussione – sottolinea incredulo il dirigente sindacale abruzzese – non è solo la possibilità, per i pendolari, di potersi servire di un posto idoneo per il pernotto. ma anche, per la stessa Direzione, di dotarsi di un apparato utile alla salvaguardia della sicurezza dell’istituto.
Gli stessi “accasermati” tornerebbero utili in caso di emergenza come nel caso di catastrofi naturali, rivolte e ci aggiungeremmo a coprire i vuoti lasciati da una carenza organica che sta colpendo inesorabilmente anche un istituto che fino a qualche tempo fa pullulava di gente in uniforme.
Rivolgiamo quindi nuovamente l’invito alla Direzione Generale del Personale e delle Risorse, oltre che agli uffici per l’Edilizia Penitenziaria, affinché determinino in merito attivando immediatamente il cantiere.
Ne va, come si diceva – continua Nardella – della sicurezza di uno dei carceri più in vista d’Europa e della dignità di persone che più che “bastonati sugli stinchi” gli venga garantito quel minimo di supporto utile a mantenere accesa quella fiammella pilota che, non si sa ancora per quanto – conclude il sindacalista -, manterrà sufficientemente attiva una motivazione che sta sempre più scendendo sotto le suole delle scarpe».