Caso Quaglieri. I Consiglieri PD: «L’Anac rimette la valutazione alla Regione. Incompatibilità e conflitto d’interessi ancora tutti da valutare»
L’AQUILA – Caso “Incompatibilità Quaglieri”, la vicenda non sarebbe stata chiusa dall’Anac, ma, dicono i consiglieri regionali del Pd, Pierpaolo Pietrucci, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli e Sandro Mariani, la palla è semplicemente tornata alla Regione che ora dovrà decidere sulla questione dell’assessore regionale marsicano.
Questa la nota diffusa dai Consiglieri regionali del gruppo del Partito Democratico d’Abruzzo.
«Con scrupolo e correttezza l’Autorità Anti Corruzione rilancia il “caso Quaglieri” chiamando in causa gli organi della Regione: il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio e la Giunta per le Elezioni: spetta a loro valutare nel merito il rispetto della LR 51/2004 su ineleggibilità, incandidabilità e decadenza dalla carica di consigliere regionale.
Non si capisce perciò l’enfasi con cui lo stesso Quaglieri e Marsilio hanno commentato il parere.
O meglio, si capisce che pensano di averla scampata per un pelo, avendo avuto paura, anzi terrore, del parere dell’ANAC. Una paura, o un terrore, che nascondono la consapevolezza dei rischi che ancora corrono
Prova ne è che – in autotutela – tentando di mettere una pezza alla situazione incriminata, hanno sospeso i pagamenti decisi dalla Giunta (e con il voto di Quaglieri) alla struttura sanitaria di cui l’assessore è dipendente come Primario Chirurgo Afo e Dirigente Medico.
Se la Giunta fosse stata sicura del suo operato, del corretto comportamento di Quaglieri e dell’assenza di rischi, non avrebbe chiesto alla ASL1 di congelare in autotutela l’erogazione di quota parte dei 20 milioni di euro previsti dalla famosa Delibera 1002 del 28 dicembre 2023 destinati alle cliniche private convenzionate (per abbattere le liste di attesa acquistando prestazioni ad “alta complessità”) tra cui la Casa di cura Di Lorenzo dove Quaglieri opera.
D’altra parte la Giunta per le Elezioni del Consiglio regionale sta svolgendo un doveroso approfondimento chiedendo ulteriori pareri alle strutture amministrative e legislative regionali, vista la delicatezza della questione e le gravi conseguenze che potrebbe avere.
Ci chiediamo: come si è comportato Quaglieri, assessore al Bilancio, sui provvedimenti di Giunta che riguardavano direttamente gli interessi finanziari e imprenditoriali della Clinica dove lavorava?
Si considera legittimo e moralmente corretto votare Delibere a favore dei propri datori di lavoro?
Non si raffigura in questi comportamenti un palese conflitto d’interessi in violazione di quella imparzialità e trasparenza che dovrebbero guidare l’azione amministrativa?
Non emerge platealmente una incompatibilità tra il ruolo istituzionale di governo della cosa pubblica e l’interesse privato di dipendente di una struttura sanitaria privata che beneficia di risorse regionali?
La questione, insomma, è tutta aperta. E con lo scrupolo e il rigore che la vicenda impone, andremo a verificare tutte le Delibere precedentemente approvate e quelle che da ora in avanti verranno proposte.
L’interesse pubblico, la trasparenza amministrativa e l’etica individuale impongono che gli eletti siano al di sopra di ogni sospetto. Come dice la nostra Costituzione (art. 54): “I cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”».