Caso Wash Nereto. La Regione invita il Via all’autotutela. Urge una riflessione sullo stato del territorio

NERETO – Gli uffici della Regione cadono dalle nubi! E sembra si destino da un certo “sonno conciliatore”  vista e considerata la situazione che tutto richiede fuorché inerzia. La dibattuta conferenza servizi svoltasi ieri , e protrattasi per diverse ore, si è conclusa con un invio in auto tutela al comitato VIA da parte del dirigente Domenico Longhi , dei verbali delle riunioni del 20 dicembre e del 26 novembre scorso.

A parte la documentazione tecnica abbastanza nutrita che è stata fornita, circa la fattibilità dell’intervento in ipotesi,  che dovrà essere  seriamente indagata, proviamo a fare qualche ulteriore analisi in libertà. Qualcuno giustamente afferma che i rifiuti prodotti da qualche parte andranno pur trattati. Ma certamente! Domanda … quanti siti di smaltimento rifiuti liquidi industriali esistono in zona? A quanti chilometri da quello che dovrebbe sorgere?

Sarebbe cosi malvaglio provare a migliorare con investimenti privati ulteriori siti già attivi e funzionanti al fine di renderli davvero ecosostenibili, ancorando un investimento di questo tipo, perché no,  anche ad incentivi pubblici (tale da poterli meritare il supporto pubblico!). Quando gli enti locali inizieranno veramente a collaborare con studiosi e attivisti per costruire un futuro ecosostenibile? Senza attendere che quelle istanze bussino alle loro porte quando la “frittata” è già quasi fatta….

Che senso vuole dare alla modernità la politica in questo frangente ? Forse quello di stravolgere l’identità di un territorio per l’interesse di pochi? Perché, ricordiamolo, si tratta di un impianto di trattamento di rifiuti privato che genererà, ovviamente, un profitto per l’investitore in cambio del “sacrificio” di  un bene pubblico e ciò dell’ambiente, che è di tutti.

Se è vero come è vero che soldi pubblici in questo progetto non ne entrano, in una visione prospettica, forse potrebbero entrarci. L’intenso traffico di mezzi pesanti in quanto tempo richiederà interventi di riparazione al manto stradale che sarà molto più soggetto ad usura? Chi li paga? L’inquinamento che potrebbe derivare da questa attività impattante potrebbe cagionare danni alla salute pubblica. Come la cureremo? Come si rimedierà alla possibile contaminazione dei terreni coltivati dagli agricoltori le cui attività subiranno una battuta di arresto? Il mercato immobiliare della nostra zona risentirà inevitabilmente del contesto che risulterà chiaramente modificato. Risultato potrebbe essere un trend negativo per altri tipi di investimenti quindi!

Il modello imprenditoriale che la politica vuole incentivare emerge dalle scelte portate avanti in situazioni come queste. Anche la questione della perdita di posti di lavoro , a ben vedere, e’ ingannevole e speciosa, in quanto l’impresa , una qualunque impresa , di qualsiasi settore , richiama a sé vari profili professionali che si prepareranno e andranno formati. Ma il punto e’ sempre lo stesso, e cioè, quale modello imprenditoriale la politica intende favorire?

Ricordiamo infine alcune delle criticità emerse in sede di conferenza servizi, e cioè, la qualità ambientale delle acque superficiali e sotterranee della Val Vibrata già compromessa, le problematiche procedurali del Paur (procedimento autorizzativo unico).

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