“Castelli Borgo Internazionale della Ceramica. Un paesaggio culturale da salvare e da vivere” si candida al Bando Borghi Linea A con il sostegno di decine di Istituzioni e di privati; la Provincia porta in dote oltre 16 milioni di finanziamento e un Piano Borghi

TERAMO – Un’importante e autorevole “flotta” istituzionale si è stretta attorno al progetto
“Castelli Borgo internazionale della Ceramica.

Un paesaggio culturale da salvare e da vivere” sviluppato dal Consorzio Punto Europa e da Unico Gran Sasso, che il prossimo 25 Febbraio verrà presentato alla Regione Abruzzo come candidato ideale al progetto pilota in risposta all’avviso per la rigenerazione culturale, sociale ed economica di un borgo a rischio di abbandono. Enti e Istituzioni di grande rilevanza appoggiano e sostengono la candidatura di Castelli: Provincia di Teramo, Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, Università degli Studi di Teramo, Università degli Studi di Camerino, Camera di Commercio del Gran Sasso, Italia Nostra, Europe Direct, Anci Abruzzo, la Diocesi di Teramo e Atri, i 22 Comuni della rete Unico e molti altri Sindaci della provincia.

Questa mattina la presentazione nella sala consiliare della Provincia con numerosi interventi. “Per
correttezza, visto che il bando non è chiuso, non sveliamo tutti i particolari del progetto – hanno
sottolineato il presidente del Cope, Filippo Lucci e il presidente di Unico, Giuseppe D’Alonzo (ats che
racchiude 22 Comuni) – ma siamo qui per testimoniare la compattezza del territorio, delle istituzioni come
dei numerosi portatori d’interesse privati, e la congruenza quasi perfetta fra il progetto e i requisiti,
complessi e stringenti, del bando cui lo candidiamo. Per redigerlo abbiamo messo in campo i migliori”.
D’Alonzo, inoltre, ha sottolineato la forza “del voto unanime di tutti gli altri Comuni di Unico, ci abbiamo
lavorato mettendo sul tavolo del confronto un progetto credibile e volano di sviluppo per una vasta area”.

L’interesse della comunità per questo gioiello è testimoniato anche dalla straordinaria risposta dei privati
alla manifestazione d’interesse: sono pervenuti al Comune, infatti, oltre 80 progetti che convergono sul
Borgo con una visione di rilancio e sviluppo per il futuro di Castelli, da parte di realtà locali ma anche di
protagonisti di primo piano della scena nazionale che confermano la grande attrattività di questo tesoro
abruzzese.

E questa mattina in sala era presente una folta rappresentanza dei ceramisti castellani di vecchia e nuova
generazione. Infatti, tradizione innovazione che si alimentano l’un l’altra sono il cuore di un progetto
condiviso con l’intera comunità castellana che, in ogni sua linea di intervento, crea ponti tra passato e
futuro.

Gli interventi delineano: la rigenerazione e rifunzionalizzazione di edifici storici, delle vie e
dell’intero borgo anche con l’opera preziosa dei maestri ceramisti; la collaborazione tra artisti e artigiani
del borgo e designer internazionali in uno scambio continuo di saperi; la riattivazione di percorsi in quella
natura che da sempre è protagonista delle ceramiche castellane; la digitalizzazione e virtualizzazione di
opere e luoghi patrimonio storico di questa Regione; l’attivazione di servizi innovativi e fondamentali per il recupero di una buona qualità di vita all’interno del borgo e il potenziamento dell’attrattività turistica; la
creazione, infine, di un sistema di interconnessione tra antichi saperi e giovani creatività per preservare la
storia guardando al futuro.

“Se i fondi del PNRR sono fondamentali per le città metropolitane lo sono ancor di più per i territori,
diventati marginali, delle aree interne – ha affermato il sindaco Rinaldo Seca – solo attraverso questa dote
straordinaria possiamo avere la possibilità di ridisegnare un futuro per le comunità locali”.

Fondamentale, secondo il vescovo Lorenzo Leuzzi – intervenuto in video conferenza – non solo i finanziamenti ma anche: “Rimotivare le giovani generazioni a tornare a vivere e ad animare questi luoghi. Senza le persone i finanziamenti non basteranno. Noi ci metteremo del nostro con un forte impulso al turismo religioso, volano prezioso come dimostrano luoghi con San Gabriele o il Santuario della Madonna della Tibia”.

Pieno approggio dal Parco nazionale del Gran Sasso Laga come testimoniato nel suo intervento dal
presidente, Tommaso Navarra.

“Siamo qui perché non consideriamo i borghi la periferia di un centro anzi siamo convinti che questo è il vero senso di una sfida: stare insieme in un sistema superando la competizione infraterritoriale vero male da sconfiggere” ha precisato Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo.

Fra gli interventi anche quello di Marco D’Annuntis, dell’Università di Camerino, partner di progetto come l’Università di Teramo questa mattina rappresentata del Rettore Dino Mastrocola; della vicepresidente regionale di Italia Nostra, Paola Di Felice e di Eleonora Magnio, dirigente scolastica del “Grue” che ha ricordato le attività innovative e internazionali che sta portando avanti l’Istituto. Presente anche la presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso, Antonella Ballone.

La Provincia porta in dote oltre 16 milioni di finanziamento pubblico, come ha sottolineato questa mattina
il consigliere provinciale Lanfranco Cardinale: “Per adeguare e ammodernare l’Istituto d’arte e ricostruire le reti stradali di collegamento, un piano che toccherà tutte le direttrici maggiori. Non solo. Potremo
sperimentare le direttive contenute nel Piano di recupero e valorizzazione dei Borghi approvato dalla
Provincia che individua in Castelli un macro ambito di sviluppo locale, riconosciuto polo produttivo e borgo turistico di eccellenza. Queste tre caratteristiche, insieme, rendono molto forte la candidatura anche da un punto di vista economico e territoriale”.

“E’ un progetto che racchiude molti degli obiettivi simbolo della nostra provincia e della nostra
amministrazione – chiosa il presidente Diego Di Bonaventura – trova la sua forza nell’essere riuscito,
operazione non facile e certamente non consueta in questa area dell’Abruzzo, a costruire una relazione e un consenso fra enti locali, imprese, Università, ben due e autorevoli progettisti e tecnici. L’Abruzzo è terra ricca di luoghi ad alto valore turistico e ambientale: andiamo a giocarci una partita complessa che ci auguriamo di vincere”.

Annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, Castelli negli anni ha subito un progressivo e sinora incessante
processo di spopolamento passando dagli oltre 3000 abitanti della fine dell’1800 a soli 990 abitanti nel
2020 (Istat), anche a causa dei due devastanti sismi del 2009 e poi del 2016 e la nevicata del 2017 che ha
piegato anche la tempra più resistente.

La fama di Castelli si allarga oltre i confini nazionali per la produzione di ceramiche artistiche, accertata a
partire dal 1400 favorita dall’abbondanza di legname, corsi d’acqua e materie prime come l’argilla.

Oggi Castelli è fra i principali ambasciatori dell’arte abruzzese nel mondo, e le sue maioliche sono
conservate nei più importanti musei (Metropolitan di New York, British di Londra, Louvre di Parigi, Ermitage di San Pietroburgo per citare solo i nomi più altisonanti) a rappresentare il livello di eccellenza di questo artigianato che ha permesso al borgo di aderire all’Associazione italiana della Città della Ceramica. Proprio in questi giorni la ceramica castellana è esposta orgogliosamente dalla Regione Abruzzo anche nel Padiglione Italia a Dubai: “In queste ceramiche c’è la storia delle famiglie abruzzesi, ma anche la storia di una regione che nei secoli con i suoi artisti ha dato una propria connotazione al mondo della cultura
nazionale” Maria Isabella Pierigè Funzionario restauratore e conservatore – Soprintendenza di Chieti.

Castelli è famosa anche per uno dei lavori più ambiziosi della maiolica italiana degli inizi del seicento: il
soffitto della piccola chiesa di San Donato, che, per la sua inimitabile bellezza Carlo Levi definì “la cappella
Sistina della maiolica” e che costituisce un unicum mondiale.

Per centinaia di anni il borgo ha vissuto dell’indotto delle sue centinaia di botteghe che però oggi, anche a causa delle terribili calamità che hanno colpito il territorio, sono ridotte a una trentina, cosa che testimonia un impoverimento di quel prezioso patrimonio immateriale fatto di saperi e antichi mestieri che, in mancanza di un adeguato trasferimento alle nuove generazioni, rischia di perdersi per sempre. Tassello fondamentale e irrinunciabile di questo passaggio di conoscenze è il prestigioso Liceo Artistico F. A. Grue, una delle scuole d’arte più antiche d’Italia e d’Abruzzo, che da oltre 100 anni forma le nuove generazioni all’arte della ceramica, seguendo l’evoluzione delle tendenze artistiche e garantendo l’introduzione di produzioni innovative e tecniche aggiornate.

Salvare e rilanciare Castelli e la sua arte ceramica sono obiettivi strategici per l’intera regione e per l’Italia
tutta, che rischiano di perdere per sempre un patrimonio storico, artistico e di saperi antichi unico e prezioso.

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