Castello Cinquecentesco e MuNdA a L’Aquila si vestono a festa: visite al Mammut e mostra dedicata a Giulio Cesare e Francesco Bedeschini

L’AQUILA – Segnaliamo due eventi presso L’Aquila.

Il primo, nell’abito delle aperture quotidiane nel corso delle vacanze di Natale; il secondo, una vera chicca artistica, importante e di pregio.

Il Castello Cinquecentesco si veste a festa e prepara importanti eventi per le due settimane delle ricorrenze natalizie nei suoi luoghi espositivi per grandi e piccini che potranno ammirare la principale attrazione del museo, il MAMMUT esposto nel Bastione est del Castello Cinquecentesco che sarà visitabile dal 1 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 con orario – dal martedì alla domenica – 9:30/18:30, ultimo ingresso alle ore 18; le chiusure riguarderanno il 25 dicembre e il 1° gennaio. La prenotazione è obbligatoria per gruppi di almeno 20 persone, alla mail mn-abr.urp@cultura.gov.it.

Naturalmente, una volta all’interno del Castello sarà possibile, anzi doveroso, visitare l’imponente e massiccia fortezza e  le diverse sale che accolgono importanti opere che vanno dal Medioevo all’Età moderna ma anche raffinati manufatti  e reperti del territorio più strettamente aquilano ma anche d’Abruzzo e che testimoniano l’identità, la storia e la vitalità della cultura dell’intera regione.

Biglietto: intero 5 €; ridotto 3€ (18-25 anni); gratuito al di sotto dei 18 anni.

L’acquisto del biglietto consentirà di visitare anche il Museo Nazionale d’Abruzzo, dove si tiene il secondo evento di cui dicevamo.

Si tratta di una mostra – GIULIO CESARE E FRANCESCO BEDESCHINI. DISEGNO E INVENZIONE ALL’AQUILA NEL SEICENTO, che è stata organizzata in collaborazione tra  MuNdA, Univaq e Fondazione Carispaq  e che sarà visitabile dal 1° dicembre 2023 al 3 marzo 2024.

La mostra è dedicata a Giulio Cesare (1582-1627) e Francesco Bedeschini (1626-1699); padre e figlio, entrambi pittori aquilani del XVII secolo e può essere considerata uno sguardo in bianco e nero sul Seicento centro-italiano, indagato da un osservatorio decentrato, ma peculiare.

Apprezzato e consacrato in Germania, su Giulio Cesare si tenne, nel 2013 una raffinata esposizione dei suoi disegni che mostrarono al grande pubblico la maestria di questo disegnatore; a seguire, l’interesse si estese anche alle sue opere pittoriche e, per estensione, lo sguardo degli esperti si allargò fino a suo figlio Francesco e a tutto il XVII secolo.  

L’evento è di particolare importanza poiché è il primo evento monografico che l’Italia dedica ai due artisti e che, grazie alla cooperazione e alle sinergie tra gli attori organizzatori,  approfondisce temi capitali della cultura abruzzese del XVII secolo.

Nella mostra risultano di tutta evidenza le influenze artistiche che giunsero da Firenze e Roma sino alle pendici del Gran Sasso, l’arte controriformata prima, il disegno d’ornamento e l’invenzione barocca poi; si tratta di tutte quelle istanze culturali che la famiglia di pittori – il cui capostipite era sceso a L’Aquila al seguito di Margherita d’Austria nel 1572 – portò avanti e che consentì loro di  dominare  la scena artistica della città.

Circa 70 opere, anche in bianco e nero, ma non sono di disegni e stampe; sarà possibile ammirare anche dipinti, maioliche e documenti. Per l’occasione il Museo Nazionale d’Abruzzo ha restaurato quattro grandi opere custodite nei depositi, S. Giacomo Maggiore, Madonna del Rosario, San Trofimo di Arles, Ritratto di Agatone I e ha acquisito il disegno Madonna del Carmine con Santi, eseguito da Giulio Cesare con inchiostro bruno acquerellato e tracce di matita nera e rossa, costruito attraverso la caratteristica tecnica del montaggio di ritagli di fogli o tecnica del “cut & paste”, una sorta di taglia e incolla che, sviluppatasi in Toscana come ‘pentimento’, in realtà diventa in Giulio Cesare vera e propria invenzione, collage.

In aggiunta, la mostra mette in evidenza il ruolo del figlio – Francesco – che si connota come completo artefice barocco, architetto, direttore del teatro, uomo di governo, le cui opere, ma anche i molti fogli e studi – certo pochi rispetto ai 131 libretti e album citati nel suo testamento e oggi dispersi – ben rendono l’idea della distruzione cui fu soggetta L’Aquila all’indomani del terremoto del 1703.

I suoi disegni contengono delicati e raffinati soffitti, vele, volte, lunette, altari, portali, finestroni, camini, ma anche apparati effimeri e mobili; Francesco disegnava “per diletto” arricchendo i palazzi dei dignitari del suo tempo e le chiese municipali più importanti. Questo naturalmente, consentì alla sua famiglia di ascendere socialmente e legittimarsi nell’identità civica.

Oltre il patrimonio museale, sono in esposizione anche prestiti internazionali da Londra, Monaco, Parigi, ma anche da Roma, Parma e ovviamente da altre località dell’Abruzzo.

Della mostra, è stato realizzato un corposo catalogo – a cura di Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta Prosperi Valenti e Federica Zalabra Editori Paparo, Napoli/Roma 2023; br., pp. 360, ill. col., 24×28 cm, testo in italiano e inglese – grazie al supporto della Fondazione della Cassa di Risparmio di L’Aquila, che nel 2022 ha acquisito un raro libro di disegni di Francesco Bedeschini contenente studi per cartigli, fregi e vari tipi di decorazioni architettoniche e che ha finanziato anche il restauro di opere della Biblioteca Regionale Salvatore Tommasi esposte in mostra.

Chi lo acquistasse potrebbe ripercorre le vicende degli artisti per intero, conoscerebbe per intero il loro corpus grafico e potrebbe compararlo con   studi inediti sulla cultura aquilana, con uno sguardo aperto al contesto italiano ed europeo.

Prevista anche una serie di importanti attività collaterali che accompagnerà l’evento:  – l’acquisizione di opere grafiche dei due artisti da parte del museo e della Fondazione; –  una campagna di restauri che per l’occasione ha interessato il patrimonio del museo e di altre istituzioni aquilane; – un progetto formativo con le scuole Fare comunità con arte con percorsi educativi nell’Aquila del ‘600, da cui è scaturita la pubblicazione di un agile testo per bambini utile a sensibilizzare i più piccoli sulle tematiche legate all’arte; e ancora – l’organizzazione di visite guidate al museo e in città; – un ciclo di conferenze e  – un concerto di musica seicentesca.

A concludere la sequela dedicata ai due grandi artisti, un importante convegno internazionale (28-29 febbraio 2024) che garantirà la presenza all’Aquila di alcuni tra i maggiori studiosi di grafica d’Europa.

INFO

ORARI:  dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30 ultima entrata ore 19.00

COSTO: Biglietto 5 €, ridotto 3 € (18/25 anni), gratuito al di sotto dei 18 anni

ACQUISTO: – in biglietteria; – sul portale dei Musei italiani al link https://www.museiitaliani.it/musei/65b75c85-e86f-45cd-83de-c082d467fd9d; e sull’app Musei Italiani.