Celano, Maggioranza compatta: con approvazione bilancio continuiamo uniti il nostro percorso amministrativo. Opposizione: La città non può sopportare un aumento della tassazione.

Il Consiglio comunale di Celano approva il bilancio di previsione. “La maggioranza ha approvato all’unanimità il bilancio – dichiara il consigliere con delega al bilancio Cinzia Contestabile – un documento molto importante per la Città e per le casse comunali, in continuità con il lavoro già impostato da noi come maggioranza, che tende a garantire stabilità, ordine e trasparenza, quello di cui hanno bisogno i nostri concittadini, soprattutto in questo momento.

Per quanto riguarda il discorso tributi, viene riconfermata l’aliquota IMU dell’anno 2020, che risulta essere l’imposta base, al di sotto della quale è impossibile un ulteriore riduzione. Anche per l‘IRPEF viene riconfermata la stessa aliquota del 2020, ma valuteremo l’ipotesi, fino ad ora non percorribile in quanto il bilancio è stato impostato dal Commissario Prefettizio, di una riduzione della stessa tassa. Sull’argomento TARI invece – continua il consigliere Contestabile – con la precedente amministrazione Santilli era stata deliberata una diminuzione della tassa. Adesso in fase di bilancio tecnico commissariale non è stata adottata tale agevolazione, quindi si è verificato un aumento della tariffa.

Considerando che nell’anno 2020 l’Ente ha introitato per trasferimenti legati al Covid circa 1.316.000 €, ne è stato utilizzato solo una parte che bisogna relazionare entro il mese di giugno. Solo in questo arco di tempo sarà possibile utilizzare la quota restante a beneficio della TARI. Come maggioranza siamo molto soddisfatti dell’approvazione del bilancio, continuiamo uniti a percorrere il cammino che abbiamo tracciato in precedenza, sempre nel rispetto dei cittadini e per il bene comune. La maggioranza infine ringrazia il Commissario Prefettizio Dott. Giuseppe Canale per il supporto che ci sta dimostrando in questi mesi.

Di tutt’altra veduta è l’opposizione: “La città di Celano non può tollerare un aumento del 40% della Tari perché frutto di un errore effettuato lo scorso anno con un taglio propagandistico delle tariffe”. E’ questa l’accusa che i consiglieri del gruppo “Per Celano”, Gesualdo Ranalletta, Calvino Cotturone e Angela Marcanio, hanno mosso nei confronti della maggioranza durante il consiglio comunale di ieri nel quale è stato approvato il bilancio preventivo. Prima dell’inizio della seduta il capogruppo Ranalletta ha voluto ricordare la recente scomparsa dell’ingegnere Nino Torrelli, per ben due volte primo cittadino di Celano.

Si è passati poi all’approvazione del bilancio di previsione con tutti i suoi allegati. Nonostante l’incalzare del gruppo “Per Celano”, che ha rilevato la totale assenza di indirizzi di sviluppo per la città, dai banchi della maggioranza sono arrivati solo impegni a rivedere in un prossimo futuro alcune scelte importanti.

Niente crescita nei prossimi tre anni se si guarda a settori importanti come, ad esempio, il turismo, dove sono previsti pochissimi soldi nel triennio senza la possibilità di un vero e proprio programma che incida in modo consistente”, hanno commentato i consiglieri comunali, “soldi pochi ancora per le periferie in alcune delle quali addirittura sono stati previsti zero finanziamenti. 

A fronte di ciò invece aumenterà di circa il 40% la Tari a tutti i cittadini. Questo è dovuto in parte all’aumento dei costi del servizio di nettezza urbana, il resto all’errore effettuato lo scorso anno di applicare tariffe ridotte non dovute”. 

Su questo tributo della Tari il gruppo “Per Celano” ha invitato l’amministrazione “a rivedere i costi che generano tali aumenti e in particolare quelli legati alla gara d’appalto con l’attuale gestore, anche rivedendo le modalità di gara. Per ciò che riguarda il Piano Triennale delle opere pubbliche abbiamo chiesto la sospensione di quelle schede relative a progetti posti all’attenzione delle indagini dell’inchiesta “Acqua fresca”

Attenzione particolare è stata rivolta a tutta la tassazione (IMU-Tasi, addizionale Irpef, pubblicità), per le quali nonostante le richieste di riduzione, la maggioranza accrucciando le spalle si è detta disponibile a futuri miglioramenti”.

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