Celano. Paolo Mieli racconta l’eccidio di Celano e le lotte del fucino, il sindaco Santilli: evento importante che ha cambiato la nostra storia
CELANO – I fatti accadono per essere raccontati. Una frase che si sente ripetere sempre più spesso. Con una particolarità, aggiungiamo noi. Gli avvenimenti se ben riferiti, bonificati cioè dalle scorie del sensazionalismo tout court, ripuliti dalle scorie di revisionismi o prese di coscienza di pura convenienza, possono, anzi devono senz’altro entrare a far parte della storia. Ogni vicenda ha diritto al proprio posto nel grande libro del racconto sistematico del corso degli eventi. Ed allora iniziamo subito con la rievocazione di un tragico fatto, impresso a caratteri cubitali nella serie di avvenimenti che appartengono alla tradizione e che viene ricordato come l’eccidio di Celano. Sono trascorsi, infatti, 70 anni da quel lontano e drammatico 30 aprile 1950. Una data impressa nella memoria, soprattutto dei più anziani, perché in quel giorno caddero sotto i colpi di arma da fuoco i due braccianti agricoli Antonio Berardicurti e Agostino Paris. Per commemorare al meglio la ricorrenza il Comune e il sindaco, Settimio Santilli, avevano intenzione di organizzare celebrazioni di alto profilo che avrebbero visto l’invito formale del Capo dello Stato Sergio Mattarella, la presenza dei rappresentanti di sindacati e delle categorie agricole, il coinvolgimento delle scuole celanesi, l’intitolazione di una nuova strada alla memoria dei due braccianti e un grande convegno che avrebbe ospitato anche il giornalista Paolo Mieli. Passiamo ora a riferire quanto accaduto a Celano mercoledì 9 settembre. E’ stata una giornata importante a Celano, dove si è ricordato a 70 anni dall’accadimento, l’eccidio dei braccianti Agostino Paris e Antonio Berardicurti.
L’Amministrazione comunale aveva pensato di organizzare eventi di spessore tanto che lo stesso Presidente della Repubblica Mattarella aveva dato la disponibilità ad essere in città il 30 Aprile, giorno dell’eccidio, ma causa il Coronavirus tutto è saltato almeno fino ad oggi. Questo pomeriggio il Sindaco Settimio Santilli insieme ai suoi amministratori ha intitolato una strada ai due lavoratori, alle 18, al castello Piccolomini incontro con il giornalista e storico Paolo Mieli. L’evento è stato introdotto da un video di Greta Salve sulla storia delle lotte comprese quelle del Fucino e dell’eccidio di Celano. Moderatore il giornalista del quotidiano Il Centro Domenico Ranieri. “Quel 30 aprile”, ha ricordato Ranieri, “erano in piazza in attesa della decisione della commissione lavoro, quando questa fu improvvistamente sospesa arrivarono i carabinieri che iniziarono a sparare colpirono 14 persone tra queste Agostino ed Antonio che purtroppo non ce la fecero. Eroi a loro malgrado perché volevano solo il lavoro non essere ricordati per la loro morte”. Il Sindaco di Celano, Settimio Santilli ha spiegato ai presenti, come il programma di quest’anno era molto diverso ed importante, ma causa Covid non si è potuto realizzare. “Quei fatti di sangue, una pagina così dolorosa della nostra storia hanno rappresentato una svolta della realtà del Fucino che oggi rappresenta la nostra economia, il volano del territorio”. “Quelle due morti tragiche, sono stati dei semi non solo per questa Città ma per l’intero territorio, noi storici facciamo un lavoro di scavo continuo se devo trarre conclusioni quelle morti non sono state vane, ma due semi da cui sono venuti fuori famiglie e la Città che vediamo oggi. Se non ci fossero state queste vittime forse non ci sarebbe stato lo sviluppo che oggi conosciamo. Le lotte dei braccianti hanno riguardato tutta l’Italia ed in diverse epoche storiche tanti i Torlonia che avevano paura che la terra potesse andare ai contadini”. Mieli ha evidenziato come le lotte agricole, comprese quelle di Celano con il suo eccidio sono importanti quanto quelle della Resistenza ed altre che hanno cambiato il corso della storia d’Italia.
“Una pagina di storia importante per tutti noi”, ha spiegato il Candidato Sindaco della lista Per Celano, Gesualdo Ranalletta, “ringrazio il sindaco Santilli per l’invito e il dottor mieli per la sua presenza. Quando sono successi i fatti io non ero ancora nato ma questa storia ce la siamo portata dietro vivendola nei racconti”. particolarmente apprezzati gli interventi dell’onorevole Giancarlo Cantelmi protagonista di questi giorni che ne ha ripercorso gli attimi più importanti e del dottor Andrea Fidanza dell’associazione 30 aprile. Infine, per ricordare e commemorare degnamente le due vittime di quel tragico avvenimento di sangue, Celano ha voluto dedicare a Berardicurti e Paris una strada cittadina. La sobria e bella cerimonia si è svolta nel pomeriggio del 9 settembre 2020 alla presenza del sindaco Santilli e di alcuni cittadini oltre che ai discendenti e familiari delle vittime.