Centenario della morte di Eleonora Duse, convegno a Taurianova: “Quando la cenere diventò fuoco”

Un anniversario che verrà festeggiato in tutto il mondo, quello del centenario della morte di Eleonora Duse che non poteva passare sotto silenzio a Taurianova, eletta Capitale Italiana Città del Libro e che, tra le tante iniziative messe in essere, ha organizzato un convegno – alla presenza del Comitato nazionale celebrazioni centenario – che si terrà venerdì 26 luglio 2024 alle ore 19, presso la Villa Comunale A. Fava.

Il titolo dell’incontro – QUANDO LA CENERE DIVENTO’ FUOCO – DUSE E DELEDDA SUL SET – che si annovera tra le attività del Comitato, del Vittoriale degli Italiani e Taurianova Capitale Italiana del libro – alza un sipario (è proprio il caso di dirlo!) su diversi percorsi del cinema in bianco e nero dei primi venti anni del Novecento, sul teatro internazionale e sul linguaggio della Deledda, scrittrice Nobel per la letteratura.

 Cinema e teatro dunque, passando per la letteratura. Due immense figure femminili sulla cui rispettiva arte disquisiranno, in un dialogo allargato e dopo l’introduzione di Pierfranco Bruni – Presidente della Commissione Italiana per la nomina della Capitale del Libro –  gli studiosi Marilena Cavallo docente ricercatrice del ‘900 italiano ed europeo, M.Pia Pagani docente presso UniNapoli Federico II e membro del Comitato per le celebrazioni del centenario e Giordano Bruno Guerri presidente dello stesso Comitato che si collegherà dal Vittoriale degli Italiani. Il compito di moderare l’incontro, nel corso del quale verrà proiettato anche un video inedito di Rosaria Scialpi, sarà  affidato a Piero Muscari, giornalista.

Esiste un fil rouge che tiene insieme queste due meravigliose donne?

Nel 1904 Grazia Deledda scrive un romanzo CENERE e nel 1916 Eleonora Duse interpreterà, in una pellicola in bianco e nero,  muta, la parte della protagonista. Ma ne fu anche sceneggiatrice. Per la Duse fu la prima e anche l’ultima interpretazione cinematografica ma di certo, dovette trattarsi di un desiderio/avversione di entrambe quello di portare al cinema il romanzo; desiderio, perché Grazia Deledda voleva fortemente la Duse al punto da dichiarare “(la versione cinematografica), sarebbe un lavoro che non ha nulla, neppure lontanamente a che vedere con Cenere.

Questa resterebbe una cosa solamente Sua; ora e sempre: è una cosa ormai sacra, diventata per me grande solo perché illuminata dalla Sua anima” (Marta King – Cenere – il rapporto Deledda-Duse); e analogamente, Eleonora Duse “aveva riposto grandi speranze nelle possibilità di questo nuovo mezzo di intrattenimento come forma artistica, e ciò che infine la convinse fu che la Casa cinematografica voleva che lei “desse inizio a una produzione di contro cinema”, cioè a “qualcosa di bello e di degno, in contrapposizione alle bestialità di opere stupide!”(ibidem).

In realtà, non si incontrarono mai prima di iniziare le riprese del film ed entrambe, durante e dopo la sua lavorazione, espressero serie riserve sulla bontà del lavoro: “la Deledda si sarebbe sempre dissociata dalla versione filmata di Cenere come da una creatura non sua e la Duse non riconobbe mai, come rappresentativa della sua abilità nel recitare, la parte da lei avuta nel film muto” (ibidem)…. però, godere della recitazione mimico gestuale della Duse, il suo dare vita a emozioni e passioni senza l’uso della parola… non ha prezzo!