Centro Dogs & Horses di Massa d’Albe: Licia Monaco e il suo Monkey superano la prova per l’abilitazione di Unità Cinofile da soccorso. L’intervista
MASSA D’ALBE – Parliamo dell’addestratrice/conduttore dott.ssa Licia Monaco, titolare del Centro Cinofilo Dogs & Horses di Massa d’Albe e del suo bravissimo cane Monkey che, presso il Centro Mirò di Valentano dotato delle opportune strutture, hanno sostenuto e superato la prova che dà accesso al brevetto rilasciato dall’E.N.C.I. Ente Nazionale Cinofilia Italiana.
Premesso che per binomio si intende la coppia costituita da un umano e dal suo cane, abbiamo intervistato “l’umana” del binomio, Licia Monaco, e le abbiamo rivolto alcune domande:
- In che cosa consiste la prova propedeutica? E cosa effettivamente valuta e stima?
Si tratta di un’importante prova di obbedienza che è qualità ancor più importante del ricercare e del trovare perché attesta quanto il cane sia “sotto le mani” del conduttore.
Bisogna poi ricordare che esistono due prove: una per la ricerca in superficie, nel corso della quale il cane deve trovare due figuranti nascosti e che è superata se vengono ritrovati entrambi; l’altra è per la ricerca nelle macerie, per la quale devono essere ritrovati tutti i figuranti.
- Quanti binomi erano presenti alle prove?
Erano presenti otto binomi ma hanno superato le prove solo tre che hanno così conseguito l’ ABILITAZIONE UNITA’ CINOFILA DA SOCCORSO RICERCA SU MACERIE.
- Quanto è importante che un territorio abbia unità brevettate sul territorio? E di cosa c’è bisogno per formarle?
Innanzitutto diciamo che è importantissimo avere sul territorio animali addestrati – anche in presenza degli ultimi tristi e drammatici accadimenti (alluvioni, inondazioni, frane, cedimenti e altri eventi calamitosi naturali) – e ancor piùimportanti sono le unita’ brevettate che certo costituiscono garanzia di serieta’ nella ricerca e di piu’probabile successo. Di certo poi, è necessario che l’addestramento inizi quando l’animale è ancora un cucciolo, spingendolo ad elaborare ogni sollecitazione mirata, proveniente dall’esterno poi, fondamentali diventano le strutture di “allenamento” appunto, i campi macerie presso i quali forniscono maggiori opportunità di esperienze per il cane.
- L’unità brevettata, in caso di intervento su evento calamitoso, agisce in autonomia?
Il nucleo va a supporto di VV.FF. o Carabinieri ma sempre in veste privata anche quando è parte della Protezione Civile; come del resto ricadono sul privato i costi sostenuti per addestrare e brevettare il cane; a tal riguardo, voglio pubblicamente ringraziare Domenico Fiori che si è messo a disposizione per sostenere le spese del week end di brevetto.
- Dunque, il superamento delle prove propedeutiche come primo gradino per accedere ai successivi… quanti ancora, quanti livelli complessivamente?
Il propedeutico apre le porte ad altri due esami, scegliendo liberamente se sostenerli solo per uno dei settori (superficie o macerie) o per entrambi; nel nostro caso, dico sinceramente che abbiamo puntato a sostenerli entrambi anche se questo ha comportato un costo emotivo non indifferente.
- Che cosa comporta per l’animale sostenere un esame?
Per il cane nessun problema. Il cane, se è in addestramento o sotto esame non si fa preoccupazione; è il conduttore che fa la differenza con il suo stato emotivo e che condiziona il cane nel corso della sua ricerca. E questo solleva la considerazione che prima di un esame ci sia un mental coach a preparare il conduttore in quanto, superato l’esame, il binomio si troverà ad affrontare le più diverse situazione di ricerca con possibili scenari anche cruenti e drammatici, con presenza di bambini, anziani, morti e feriti che inducono inevitabilmente uno stress emotivo altissimo. Quando Modic Boruth è venuto ad Avezzano per partecipare all’ ABRUZZO SEARCH AND RESCUE era nettissima sul suo viso e nei suoi occhi la tensione sopportata negli interventi effettuati in occasione del terremoto in Turchia…
- Vengono svolti corsi e/o formazione per fronteggiare tali disagi?
Certo, vengono svolti corsi ma contemporaneamente ci sono psicologi che lavorano nel corso dell’emergenza e non bisogna mai dimenticare quanto sostiene Marco Motta: “devi separare la parte umana da quella del soccorritore e rivestirti di quel guscio che non lasci filtrare le emotività o si perde lo scopo della presenza di soccorso in quel contesto”.
- Avete avuto supporto per le azioni sia di intervento che di addestramento?
Abbiamo avuto supporto da alcune persone che si sono messe a disposizione offrendo aree di lavoro e che intendo ringraziare personalmente insieme a colui che si è offerto di pagare le spese per sostenere l’esame e che ci hanno consentito di raggiungere l’obiettivo. Quindi un ringraziamento speciale a Lino Mascitti, con le cave che sono proprio qui in zona, e che ci ha dato la possibilità, con tutte le sicurezze del caso, di accedere ad esercitarci e poi a Federico Piccone che ha messo a disposizione l’area dell’ex zuccherificio, ed è la seconda volta che questo accade; estremamente idonea per la presenza di situazioni diversificate (simulazioni di crolli, cumuli di materiali etc) anche di no go (p.e. crolli) cioè dove il cane deve intervenire con la guida esterna del conduttore che diventa così una sorta di joy stick del cane che viene direzionato da fuori; le azioni sono decisamente più agevoli nella ricerca di superficie che consente sempre di avere a vista il cane; sulle macerie invece, è indispensabile un’ottima gestione del cane.
- Dunque, proprio per affrontare tali diverse situazioni occorre un costante e indefesso allenamento…
E’ vincente il binomio che si allena; che si allena. Con regolarità, con costanza, con impegno dimenticandosi che queste attività possano essere svolte come attività da week end. Il lavoro punta all’obbedienza, al controllo sul cane, alla gestione del cane in presenza di altri cani sciolti. Non dimenticate che il binomio è paragonabile ad un atleta le cui abilità devono essere continuamente sollecitate e migliorare e comunque tenute attive.
- Ci sono altri cani in preparazione?
Stiamo lavorando per la formazione di altri 4 cani di privati che li hanno messi a disposizione della Protezione Civile e un piccolo maschietto che è mio e che speriamo di portare presto agli esami.
- Quanto tempo passa dall’inizio dell’addestramento al momento in cui si possono sostenere gli esami?
Beh, bisogna distinguere tra coloro che sono dipendenti di enti preposti e quindi possono lavorare con molta continuità ed intensità e tra coloro che, per volontariato, si impegnano in tale compito; il volontario ha anche altri – e spesso prioritari impegni – quindi, ragioniamo di almeno due anni di tempo perchè il cane deve fare esperienze e queste devono essere diversificate nei tempi e negli spazi contemplando perciò, week end fuori casa, frequentazione di boschi e luoghi non noti, campi macerie che non si trovano proprio dietro l’angolo. Dietro il successo ottenuto c’è un duro quanto efficace lavoro di squadra, con la presenza di più binomi che si scambiano nei ruoli; tanto lavoro, tanta fatica ma noi siamo molto soddisfatti, è un grande risultato che ci motiva ulteriormente e ci spinge a fare ancora meglio… è emozionante vedere i cani lavorare, cercare, trovare e esser gratificati per aver accontentato il conduttore.
- L’importanza dei centri di addestramento…
Qui apro una parentesi che vuole ribadire con forza la necessità di avere sul nostro territorio – che racconta una storia non proprio felice quanto a eventi catastrofici naturali – di uno e magari anche due campi di addestramento che si potrebbero allestire, in aree appositamente individuate, con un consorzio tra i comuni della Marsica. E’ fondamentale anche per ridurre i vincoli da superare da parte di chi vorrebbe mettersi a disposizione; nel senso che molte persone circoscrivono la loro disponibilità alla P.C. in senso stretto e non si allarga alla cinofilia da soccorso perché il territorio è davvero poco preparato in questo ambito e non c’è una solida e proficua azione di pubblicizzazione e diffusione.
- Quindi, in zona non c’è un gruppo cinofilia che potremo definire come un settore della più vasta P.C….
Nella Marsica esiste un unico gruppo cinofilia nella Protezione Civile marsicana; l’unica Protezione civile che può contare sul settore cinofilia è quella di Tagliacozzo. mentre sarebbe auspicabile una diffusione capillare sull’intero territorio. Protezione e Dipartimento coprono le emergenze sul territorio: qui in zona da inizio anno si sono registrati tre eventi di ricerca dispersi dove è intervenuto il N.O.V. Protezione Civile di Tagliacozzo che è attrezzato sia per il numero di volontari sia per il livello di preparazione e formazione. Un pubblico encomio dunque, al Comune di Massa d’Albe che ha deciso di fare convenzione con Tagliacozzo.
- Quali progetti per il futuro?
Il raggiungimento di questo recente ma non ultimo obiettivo, non mette il cane a riposo. I progetti futuri si legano alle responsabilità che derivano dal compito di salvare vite. Costante allenamento ancora e ancora. Rendere partecipi più binomi e persone e soprattutto sensibilizzare verso un comportamento “volontario” necessario per sé e per gli altri. Un duro lavoro se ripartito pesa meno e viene anche meglio.