Cercano un passaggio in barca a vela per le Americhe: continua l’eco – giro del mondo per l’abruzzese Tommaso Farina e lo spagnolo Adrian Lafuente

SCANNO – Ora li aspetta la traversata dell’Atlantico, una cosa da niente.

“Cerchiamo un passaggio in barca a vela dalle Canarie in l’America Latina, a metà ottobre”, è l’auspicio di Tommaso Farina, il 24enne partito per il giro del mondo ecosostenibile il 5 giugno da Scanno, insieme all’ex collega del corso di laurea magistrale in Sostenibilità a Rotterdam, Adrian Lafuente, che lo stesso giorno è partito da La Alberca, in Spagna, per poi ricongiungersi all’amico dando il via al “Project Kune”, il viaggio che durerà circa 2 anni su 4 continenti, alla scoperta di iniziative a basso impatto ambientale.

“La traversata durerà tra i 20 e i 30 giorni, grazie ai venti Alisei.

Dobbiamo trovare una persona che ci accoglie a bordo e accetta in cambio i nostri servizi che non sono relativi all’esperienza nautica, ma sono guardie notturne, cucina, pulizia, e qualsiasi lavoro di manodopera”, specifica Tommaso.

È il 107esimo giorni di viaggio e hanno percorso circa 7.900 km, attraversando 12 Stati europei. Hanno ristrutturato il faro di Litloy su una piccola isola a nord della Norvegia in cambio di vitto e alloggio per 3 settimane, che grazie a loro è pronto per diventare una suite.

Hanno visitato aziende e comunità già avviate verso la transizione verde come la Up Catalyst di Tallin, in Estornia, startup che sfrutta le emissioni di anidride carbonica per produrre grafite che viene impiegata nelle batterie.

E sta per concludersi soltanto la prima fase, quella europea, del giro del mondo dei due giovani. Solo autostop, autobus, treno o a piedi, con zaini e tenda in spalla. Non hanno mai preso l’aereo, in linea con i loro principi di sostenibilità ambientale.

A volte hanno trovato ospitalità nelle case di nuovi amici. Con un budget di soli 32mila euro in due,

“Vogliamo dimostrare che viaggiare a basso costo, e fare scelte meno inquinanti è possibile. Ad oggi il paese per me più interessante è la Norvegia – prosegue Tommaso – dove un responsabile municipale ci ha illustrato un progetto per l’elettrificazione di barche da pesca. Una persona ci ha dato un passaggio in autostop salvandoci da ore di attesa sul ciglio della strada perché, a suo dire, avevamo dei bei sorrisi, dei volti positivi”.