Cgil e Fp-Cgil di L’Aquila e Chieti continuano la battaglia contro la chiusura dei Tribunali “minori” abruzzesi
L’AQUILA – Nuovo appello della Cgil abruzzese per salvare i tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto.
Mentre gli oltre 100 “grandi” elettori sono impegnati allo stremo nelle votazioni per “non” eleggere il Presidente della Repubblica, c’è ricorda a costoro qualche problema urgente e impellente dei cittadini che non sia la pandemia e la sua narrazione.
Questa la nota siglata dai vertici della Cgil e della Fp-Cgil provinciale di L’Aquila e Chieti.
«A seguito dell’inspiegabile ed inaccettabile decisione della Presidenza del Senato, di stralciare l’emendamento per la proroga dei quattro tribunali abruzzesi, Cgil e Fp-Cgil già ebbero ad esprimere viva preoccupazione per la futura imminente chiusura (22 settembre 2022) di questi importantissimi presidi di giustizia e legalità.
Per ricordare brevemente quello che è stato l’excursus che ha portato alla chiusura dei Tribunali abruzzesi, si ricorda che la Legge n. 148/2011, che prevedeva la soppressione di alcuni Tribunali nazionali (Legge legata all’allora “spending review” come se la giustizia, così come la sanità, possano essere materie soggette a dettato economico piuttosto che alle esigenze delle cittadine e dei cittadini che per tali servizi pagano le tasse), tale Legge avrebbe dovuto ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari, eventualmente “trasferendo territori dall’attuale circondario a circondari limitrofi” e si sarebbe dovuto procedere tenendo conto di “criteri oggettivi ed omogenei” tra i quali, tra gli altri, “ l’estensione del territorio, specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, presenza di criminalità organizzata”.
Appare di tutta evidenza come nessuno di tali criteri sia stato adottato per decidere la soppressione dei quattro Tribunali abruzzesi e, in effetti, l’unico criterio adottato sia stato quello di uno sbandierato, mai provato da nessun tecnico ministeriale, eventuale risparmio, senza considerare neanche la presenza, in ogni relativo circondario giudiziario, degli Istituti Penitenziari.
La volontà espressa dai componenti delle commissioni parlamentari finalizzata al mantenimento dei Tribunali cd. “minori”, andava a rafforzare una sinergica attività dei territori, con presidi di legalità e giustizia e garantiva una opportunità a beneficio del tessuto sociale ed economico dei territori interessati.
Un’eventuale soppressione rischierebbe inevitabilmente di compromettere l’accesso alla Giustizia, per le fasce più deboli della società, aumentando inesorabilmente i costi.
Cgil e Fp-Cgil continuano ad esprimere la propria netta contrarietà alla chiusura dei Tribunali abruzzesi e sono impegnate, su questo fronte di lotta, insieme a lavoratrici e lavoratori del comparto, evidenziando l’inderogabile necessità di unità di intenti tra tutti i soggetti istituzionali, mediante il coinvolgimento di amministratrici ed amministratori locali, di cittadine e cittadini e di parlamentari, finalizzando l’azione politica non solo all’ottenimento di proroghe, ma a definitive soluzioni di mantenimento dei presidi pubblici nel territorio che restituiscano e garantiscano una continuità del servizio pubblico.
Continueremo la nostra incessante battaglia, a fianco di lavoratrici, lavoratori del comparto Giustizia, amministratrici, amministratori, cittadine, cittadini, forze politiche ed ordini professionali, nel sostenere ogni utile iniziativa a salvaguardia del lavoro, degli Uffici Giudiziari Abruzzesi, dei presidi di prossimità, nella giusta ottica di valorizzare tutte le articolazioni giudiziarie e la loro relativa missione costituzionale». Francesco Marrelli – Segretario Generale Camera del Lavoro – Cgil L’Aquila, Franco Spina – Segretario Generale Camera del Lavoro – Cgil Chieti, Anthony Pasqualone – Segretario Generale Fp-Cgil L’Aquila e Giuseppe Rucci – Segretario Generale Fp-Cgil Chieti.