Ciao “Catarì”! Addio a Sergio Catarinacci, il bomber biancoverde simbolo della riscossa di una città
AVEZZANO – Quando il mio Direttore mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulla scomparsa di Sergio Catarinacci, grande bomber degli anni ’70 dell’Avezzano calcio, scomparso da pochi giorni, non vi nascondo che ho subito avvertito un senso di difficoltà, di disagio.
Non mi è mai piaciuto, infatti, scrivere su chi, purtroppo, ci ha lasciato anzitempo. In molti casi ci si lascia prendere dalla retorica e si concede poco spazio ai contenuti veri. Anch’io avrei potuto fare così, ma non avrei reso il giusto contributo al centravanti della mia squadra del cuore. Ero un bambino quando lui giocava e vestiva la gloriosa casacca biancoverde e non ho mai avuto il piacere di conoscerlo personalmente, ma ho un ricordo di lui reso dalle vecchie foto in bianco e nero di quegli anni, dagli articoli di giornale che conservo gelosamente, dal parlare con qualche suo ex compagno di squadra. Quello di Sergio Catarinacci è stato un calcio molto, ma molto diverso da quello attuale. Fatto più di cose concrete, che non di banali chiacchiere da bar. Lui è stato il simbolo di una città che si incarnava e si riconosceva nella squadra di calcio, che viveva una settimana intera nell’attesa della partita della domenica. Quando, mi raccontavano, si doveva andare allo stadio almeno un paio di ore prima per trovare posto, quando a pochi minuti dall’inizio della partita veniva passata la rete metallica per sistemare la pozzolana dello Stadio dei Marsi. Quello stadio che era pieno zeppo ogni domenica (a differenza di oggi!), che cantava, che esultava ad ogni gol e che sognava in grande come ogni sportivo avezzanese faceva in quegli anni.
Ecco Sergio Catarinacci è stato uno dei protagonisti della prima storica promozione dell’Avezzano in C2 ed insieme a tutti i suoi compagni (Gigli, Marescalco, Speranza, Asnicar, Paolini, Cimarra, Pierleoni e tanti altri ancora) ha consentito ad una città di giocare in un campionato professionistico nazionale e di elevarsi a livello regionale. Quella squadra guidata in panchina da un burbero tecnico umbro, Piero Grasselli, e rappresentata in società dallo storico Presidente Ugo Graziani. Che tempi! Questo è il mio piccolo ricordo dedicato ad un grande calciatore di quegli anni, Sergio Catarinacci, che tante emozioni ha regalato a tutti gli sportivi avezzanesi. Un ricordo dedicato anche ad un calcio che fu e che mai tornerà, purtroppo.