Ciao Gregorio, allevatore e casaro rispettoso della tradizione abruzzese
Così lo ricordano al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Scanno – Stamattina se n’è andato Gregorio Rotolo, allevatore e selezionatore di ovini, imprenditore serio e illuminato che come pochi ha saputo rinnovare e innovare l’allevamento di ovini in montagna, portandolo nel terzo millennio con la forza di idee nuove, ma fortemente radicate nella tradizione abruzzese. Gregorio ha saputo inventare nuovi prodotti, portando i suoi formaggi all’eccellenza nazionale e internazionale, ma non solo.
Con la sua professionalità ha saputo anche rilanciare un settore, un territorio, dettando il passo nel rapporto tra produzione e conservazione. È stato tra i primi, quasi vent’anni fa, a proporre il pastore di pecore come primo sostenitore dell’orso marsicano e della fauna selvatica e, più in generale, introducendo il concetto di “perdita fisiologica” perché diceva: “Allevo pecore dove ci sono orso e lupo e quindi devo necessariamente prevedere un 5-10% di perdite di animali predati. Ma se mi vengono indennizzati dal Parco, cresciamo insieme”. Non possiamo non ricordare i mille incontri svolti al Parco con lui e tanti altri allevatori, in cui si animava e poi, convinto del fatto che la conservazione è qualcosa di estremamente importante su cui bisogna fare squadra, era pronto a compromessi e soluzioni alternative. Questo “credo” lo ha portato in giro per il mondo, facendolo conoscere e promuovendo non solo i suoi prodotti, ma un intero territorio, rilanciato in modo eccellente anche grazie ad un angolo di paradiso, “la valle scannese”, insieme alla tematica della conservazione dell’orso marsicano e del suo habitat. Piangiamo con la famiglia, con la comunità di Scanno e con tutti gli amici che lo hanno conosciuto e apprezzato la perdita di un uomo di cui dobbiamo essere bravi a raccogliere il testimone e a valorizzare lo spirito e la visione di un abruzzese forte, gentile e generoso.
Ciao Gregorio, ci mancherai; la terra ti sia lieve.