Cittadini-utenti e dipendenti scontano silenzi e latitanza della dirigenza Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Atto di accusa della Cgil
AVEZZANO – Sanità e assistenza sanitaria negata nel territorio di competenza della Asl 1 di Avezzano-L’Aquila-Sulmona.
Lo sostiene il segretario della fp-Cgil provinciale, Anthony Pasqualone, che sottolinea come la latitanza della direzione aziendale, i silenzi e le mancate risposte, colpiscono sia chi nella Asl lavora, si chi del servizio sanitario dovrebbe usufruire e non può.
Questa la nota integrale a firma di Anthony Pasqualone della Fp-Cgil della provincia dell’Aquila.
«Lo stato di profonda crisi in cui versa la sanità Provinciale aumenta inesorabilmente nell’assordante silenzio, interrotto sporadicamente solo da alcuni proclami, da parte della Direzione Aziendale della ASL.
È trascorso più di un anno dall’ultima volta in cui la Direzione strategica della ASL si è degnata di partecipare ad un tavolo sindacale formale ed ufficiale per discutere e cercare di affrontare le tantissime problematiche che riguardato tutto il personale della ASL e che, inevitabilmente, si ripercuotono sulla qualità delle presta-zioni sanitarie erogate a cittadine e cittadini!
Da mesi denunciamo questa situazione di stallo chiedendo di aprire un confronto su troppi temi fermi ormai da anni, chiedendo incontri e cercando di stimolare e ripristinare delle corrette relazioni sindacali, ma le uni-che risposte che arrivano sono il silenzio.
Nel frattempo, tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori della ASL 1 continuano, con i pochi mezzi a disposizione e senza riconoscimento alcuno, a garantire, inascoltati, la propria attività.
Donne e uomini che meritano il rispetto, anche istituzionale, da parte di chi viene chiamato ad amministrare una Azienda Pubblica.
Tante le tematiche da affrontare chiuse in un cassetto, che riguardano sia l’organizzazione del lavoro sia il riconoscimento e l’attuazione di normative giuridiche e contrattuali:
- mancata attribuzione delle Progressioni Economiche relative, ormai, all’anno 2022, e mancata contratta-zione dei differenziali economici del 2023;
- mancato pagamento della produttività individuale e collettiva;
- mancata elaborazione di un regolamento sulla mobilità interna del personale;
- mancata attuazione delle progressioni verticali;
- mancato confronto sul fabbisogno del personale estremamente carente;
- mancata attribuzione, da oltre un anno, dei buoni pasto a tutto il personale avente diritto, in questo caso vengono ciclicamente prodotte delle caotiche circolari interne che continuano a disattendere quanto stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione, di contro, al personale, viene comunicato che i buoni pasto verranno erogati esclusivamente a coloro che si tratterranno a lavorare in pausa (NB. Non è un errore di scrittura, viene effettivamente comunicato questo) per mezz’ora in più rispetto al proprio turno di lavoro, appunto, a titolo di pausa;
- mancato avvio per la selezione degli incarichi di funzione e di posizione a norma del vigente CCNL (esat-tamente un anno fa la ASL pubblicò un avviso in fretta e furia – a nostro avviso illegittimo poiché faceva riferimento ad un contratto collettivo nazionale ormai scaduto).
L’elencazione delle suestese tematiche rappresenta solo una parziale fotografia dell’attuale e perdurante fase di stallo a cui va sicuramente aggiunta una consistente carenza di personale e ancora una eccessiva presenza di lavoro precario, in questo caso un esempio può essere rappresentato dalla mancata volontà da parte del Direttore Generale di stabilizzare il cosiddetto personale 15 octies a differenza di quanto accaduto negli anni precedenti, generando in questo modo una vera e propria discriminazione nei confronti di coloro che oggi si vedono negato un diritto!
A tutto ciò possiamo aggiungere anche il tema delle internalizzazioni annunciato giorni fa dal Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi in qualità di Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci, Organismo istituzionale che, alla stessa stregua della Direzione generale della ASL, è latitante da anni in quanto non ha mai
risposto alle innumerevoli richieste di incontro di tutte le Organizzazioni Sindacali per affrontare i tantissimi problemi della Sanità Pubblica della Provincia dell’Aquila.
Nel merito, desideriamo portare a conoscenza del Sindaco dell’Aquila che nel corso di una Conferenza della Capigruppo Regionale, l’Assessora Regionale alla Sanità aveva impegnato il Direttore Generale della ASL 1 ad avviare un confronto con le Organizzazioni Sindacali prima di procedere all’internalizzazione dei servizi in appalto. Anche in questo caso, ahi noi, non c’è stato nessun confronto nonostante le ripetute richieste effettuate da più sigle sindacali!
Avremmo potuto rivolgerci a “Chi l’ha Visto”, ma abbiamo preferito denunciare pubblicamente qual è l’atteggiamento di questa Direzione Generale, non tanto verso le Organizzazioni Sindacali, ma soprattutto verso le lavoratrici, i lavoratori, verso le cittadine e i cittadini della nostra Provincia.
Chi amministra la Sanità Pubblica ha l’obbligo di ascoltare le parti sociali e ha l’obbligo di dare risposte ai propri interlocutori, a meno che le mancate risposte dipendano dall’Hackeraggio subito dalla ASL 1 nel mese di maggio scorso e che vede, a distanza di sei mesi, tanto personale costretto a lavorare con la propria strumentazione informatica per poter garantire un minimo di servizio pubblico a tutta la cittadinanza!
Basta con i silenzi!
La FP CGIL della Provincia dell’Aquila andrà avanti con tutti i mezzi a disposizione affinché vengano riconosciuti tutti i diritti alle lavoratrici, ai lavoratori ed a tutta la cittadinanza della Provincia».