Come acquistare la Luna. E fare danni interplanetari…
La luna è stata per secoli la romantica testimone delle coppiette innamorate. Illuminati dal suo bianco riverbero, quanti pegni d’amore sono stati scambiati… . “Se potessi ti regalerei la Luna” sospirava lo spasimante alla sua bella come a testimoniare la incommensurabile grandezza del suo amore. Ebbene oggi quella frase potrebbe far apparire il nostro Valentino un parsimonioso corteggiatore e sapete perché? Perché oggi regalare la Luna costa pochi euro. Non ci credete? Seguitemi in questa nuova realtà immobiliare.
Chi vende la Luna?
Esiste chi la Luna la vende davvero o meglio la vende a lotti e non è nemmeno l’unico sul mercato. Prendiamo Sue e Francis Williams: Sono una coppia di coniugi inglesi che hanno guadagnato, in quattro anni, sei milioni di Euro con la loro agenzia “Moon Estates” vendendo aree del satellite terrestre. I due annoverano, inoltre, nel loro listino anche Marte e Venere.
Stando al fu Stephen Hawking è ora di pensare a colonizzare altri pianeti se le nostre future generazioni vorranno sopravvivere perché, quindi, non premunirsi rivolgendosi alla famiglia Williams? Il catalogo dei loro appezzamenti lunari è alla portata di tutti e con trenta euro (circa una ventina di sterline) è possibile acquistare un terreno di quattromila metri quadrati. I loro clienti sono persone che temono il previsto sovraffollamento della Terra e vogliono un posto dove andare a vivere soprattutto per i loro discendenti. I contratti stipulati sono tutti regolari e al momento della vendita, ciascun acquirente riceve un documento dettagliato del suo terreno e le garanzie che la transazione è a tutti gli effetti legale. Pensate che ‘sta cosa sia impossibile? Ma anche no.
La “furbata”
Il diritto di vendere terreni nel sistema solare si basa su una “furbata” del californiano Dennis Hope che nel 1980 si accorse di una “svista” nel “Trattato sullo spazio extra-atmosferico” il quale seppure impedisce alle nazioni terrestri di rivendicare territori di altri pianeti non esclude che tale “possesso” possa essere reclamato da una persona o da un’azienda. Il nostro amico, così, alla stregua dei coloni americani del vecchio West, ha stilato una dichiarazione di possesso avviando il suo business e acquisendo otto pianeti e cinquantuno lune.
I coniugi Williams hanno a loro volta acquistato da Hope vasti appezzamenti su Luna, Marte e Venere fornendo alla citata Moon Estates un vasto repertorio di offerte. A loro detta “Le persone credono che tutto questo sia bizzarro, ma sarà il fenomeno immobiliare del futuro in tutto il pianeta“. Nel caso in cui non gradiste il suolo seleniano potete scegliere dei lotti su Venere e Marte al prezzo di 22,49 dollari ovvero 17,2 euro. Se Luna, Marte e Venere non vi aggradano potete rivolgervi proprio a Denis Hope fondatore, nonché proprietario, della “Lunar Embassy Corp” con sede a Gardnerville, Nevada. I suoi lotti comprendono anche Plutone che all’epoca della rivendicazione quale sua proprietà era ancora considerato un pianeta e altri cinquantuno satelliti.
La lottizzazione
Ecco in quattro parole come nacque l’idea di lottizzare corpi celesti. Dovete sapere che nel 1968 Hope era un povero disgraziato senza impiego e per di più prossimo al divorzio. Come sbarcare il lunario? In una ispirata illuminazione vide la soluzione ai suoi problemi nell’acquisire e vendere proprietà immobiliari spaziali. Racconta: “Un giorno ho visto la Luna ed ho pensato che lì ci doveva essere molto spazio da possedere”.
Iniziò, quindi, a studiare i vari accordi internazionali tra i quali il succitato “Trattato sullo spazio extra-atmosferico” e fece una pensata talmente furba che confrontato a lui il commerciante di un suk arabo è un povero pivellino: visto che il trattato non interdiva l’acquisto di pianeti e satelliti al singolo individuo ma solo alle nazioni, ne chiese il parere all’O.N.U. ma non ricevette risposta; successivamente si rivolse alle autorità americane che a fronte di questo cavillo e il silenzio delle N.U. interpretato come assenso (erano state messe a conoscenza della cosa e se ne erano infischiate: peggio per loro), dovettero riconoscere le proprietà “spaziali” di Hope.
Immaginate cosa potrebbe accadere in Italia se il signor Speranza (è la traduzione della parola “Hope” nella nostra lingua) ponesse un simile quesito alle autorità nostrane… . Frotte di costituzionalisti sorgerebbero dai più profondi antri della nostra penisola affermando che “no, non è legale” oppure “si, è una situazione analoga ai rinvenimenti in acque internazionali“. La S.I.A.E. sbraiterebbe contro “Il tentativo di estorcere danaro ponendo nuove royalties agli artisti che nelle loro opere nominano la bionda Artemide” mentre i No Moon si raccoglierebbero in piazza strepitando che il quesito è assurdo in quanto “La Luna non esiste: è una fonte luminosa posta dagli Elhoim per illuminare la Terra piatta“… Scherzi a parte torniamo a noi.
La cosa è legale?
Non che la cosa sia proprio in regola perché seppure non sembrano esserci problemi legali, si pone una questione di ordine deontologico: la regolarità dell’acquisizione di Hope si fonda sul decreto di un tribunale americano che, però, non ha valore decisionale a nome di tutto il pianeta anche se le Nazioni Unite non si siano espresse negativamente.
Non è l’unica obiezione: nello stesso trattato viene esplicitamente affermato che il cielo è da considerarsi patrimonio dell’intera umanità per cui il Nostro starebbe vendendo qualcosa a qualcuno che ne è già in possesso. Ad ogni buon conto, assistito da un avvocato, fondò la Lunar Embassy Corp che annovera, ad oggi, quale fiore all’occhiello proprio la Luna che ha riportato il maggior numero di vendite: il satellite, essendo ben visibile, permette all’acquirente munito di un buon telescopio, la vista della sua proprietà. Attualmente il nostro amico ha venduto l’otto per cento del suolo lunare per un totale di oltre 267 milioni di ettari, 131 milioni di ettari su Marte, e un totale di 50 milioni di ettari su Venere, Io (una delle lune di Giove) e Mercurio.
Tra gli acquirenti i politici di tutto il mondo compresi tre ex presidenti degli Stati Uniti (Jimmy Carter, Ronald Reagan e George W. Bush). A dire il vero non hanno comprato direttamente le proprietà: ci hanno pensato i loro assistenti mentre un privato cittadino ha provveduto all’acquisto d’un poderuccio per George W. Bush. Tanto per la cronaca, l’azienda immobiliare ha ad oggi, un portafoglio clienti sparso in 193 Paesi.
Il Governo Galattico
Per proteggere i suoi territori, Hope, ha creato una repubblica nazionale democratica che si chiama “Il Governo Galattico”. Ci sono voluti tre anni per stendere la costituzione lunare che è stata pubblicata su Internet nel marzo 2004. Quasi quattro milioni di proprietari hanno votato per la sua approvazione pertanto ora esiste una nazione sovrana completamente ratificata a livello costituzionale.
La repubblica ha rapporti diplomatici con trenta nazioni terrestri, un congresso, un’unità di valuta, un ufficio brevetti, oltre a passaporti e nomi di dominio Internet in vendita. Attualmente il geniale americano sta cercando di far entrare la Luna nel fondo monetario internazionale. Attenzione: non tutto è in vendita. La zona in cui è atterrato l’Apollo non è cedibile in alcun caso così come la roccia col volto umano su Marte perché, parole di Hope: “riteniamo che alcuni di questi luoghi rimangano patrimonio dell’umanità”.
Curiosità
Secondo voi gli israeliani stavano a guardare? Al costo di sessanta dollari (circa quarantacinque euro) un migliaio di israeliani hanno prenotato un appezzamento di mezzo dunam (circa cinquecento metri quadrati) sulla Luna, motivati dalla notizia che la NASA intende costruire una base sul nostro satellite. Non mancano i tedeschi a dire la loro: il germanico Martin Juergens afferma che la Luna appartiene alla sua famiglia dal 15 luglio 1756, quando il re prussiano Federico il Grande la donò al suo antenato Aul Juergens come un gesto simbolico di gratitudine per i servizi resi, decretando che dovesse passare al figlio più giovane.
Tanto ha preso piede l’acquisto di lotti lunari che un dipendente di una azienda indiana, la Luna Society International, ha ricevuto in premio, per il duro lavoro svolto, 4.000 metri quadri del nostro satellite. Il tizio si chiama Iftekar Rahmani ed è felicissimo del dono ricevuto e lo è pure la sua ditta che se l’è cavata premiandolo con quattro soldi… . Rahmani si era dato parecchio da fare nel ramo dell’intelligenza artificiale e grazie alle sue innovazioni l’azienda ha fatto bei guadagni. Detto tra noi che diavolo se ne farà del regalo? Ora che è il felice possessore di un pezzo di Luna ma come diavolo ci andrà? Il problema del viaggio, almeno verso il nostro satellite, pare in via di risoluzione e ci ha pensato la Virgin Galactic che inizierà nel 2022 alcuni voli a pagamento fuori dell’atmosfera al costo di 250 mila dollari a biglietto.
Concludendo
Dopo avere appreso tutte queste informazioni sulla compravendita di terreni alieni vi è venuta voglia di acquistare un lotto di suolo sul nostro satellite? Non vi preoccupate è normale: potrebbe essere un insolito regalo da fare a qualcuno a voi caro o a voi stessi.
Riporto quanto pubblicato sul sito della Lunar Embassy: “…Cos’è la Luna per noi? La Luna è un simbolo di speranza, di romanticismo, di realizzazione e di cambiamento, tutto avvolto in uno. Nulla di più simbolico e romantico sulla Terra si può donare a una persona cara. Non è un capriccio qualcosa con cui giocare, è qualcosa che non perderà mai il suo fascino. Quando acquisterai la tua proprietà sulla Luna o qualsiasi altro pianeta, devi esserne contento……. potrai guardare il cielo notturno e dire: ‘Ho proprio un pezzo di Luna!’ “. Voglio agevolare il vostro sogno di futuri latifondisti lunarti fornendovi l’indirizzo del rivenditore italiano della Lunar Embassy Corp dove potrete effettuare l’acquisto: http://www.regalalaluna.it/SitoNuovo1/FaqGenerali.html
Uno saluto spaziale da un metro e mezzo.